La disumana ferocia della strage alla stazione di Bologna è parte incancellabile della memoria del popolo italiano e della storia della Repubblica.
Il trentanovesimo anniversario dell’attentato terroristico ci richiama, anzitutto, a un rispettoso raccoglimento dinanzi alle vite crudelmente spezzate.
Le democrazie si nutrono dei sentimenti più profondi di umanità. È questa condivisione che ha consentito di unire le forze per sconfiggere la barbarie degli assassini, di fare prevalere il tessuto sociale che si voleva strappare, di cercare sempre e ostinatamente la verità, anche quando errori, colpevoli inerzie e ignobili complicità hanno ostacolato il percorso della giustizia.
Le istituzioni, grazie all’opera meritoria dei suoi uomini, sono riuscite a definire una verità giudiziaria, giungendo alla condanna degli esecutori e portando alla luce la matrice neofascista dei terroristi.
L’impegno profuso non è riuscito, tuttavia, a eliminare le zone d’ombra che persistono sugli ideatori dell’attentato. È una verità che dovrà essere interamente conquistata, per rendere completa l’affermazione della giustizia.
Rinnovo il ringraziamento all’Associazione tra i familiari delle vittime della strage, che continua nel proprio impegno di tener viva la memoria e promuovere, al tempo stesso, quelle energie civili, che tanto hanno contribuito alla affermazione dei principi di giustizia, in un impegno comune tra le istituzioni della Repubblica, la comunità di Bologna, l’intera società italiana.