Al presidente degli Stati Uniti:
quali legali rappresentanti delle denominazioni cristiane in Maryland, vogliamo farle sapere che molti nelle nostre Chiese pregano per lei, ricordando il suo nome, ogni domenica nel corso delle nostre liturgie.
In uno dei libri di preghiera abitualmente usato, si trova questa preghiera e per e per altri rappresentanti civili: «Concedi al presidente degli Stati Uniti… tutto quello che abbisogna in autorità sapienza e forza per conoscere e fare la tua volontà. Riempili con l’amore della verità e la giustizia. E rendili sempre più consapevoli della loro chiamata a servire questo popolo nel timore di te» (Book of Common Prayer, 820).
Recentemente, con nostro disappunto e profonda tristezza, in un twitt lei ha pubblicamente insultato l’amata città di Baltimore. Non vogliamo rendere l’insulto in un qualche modo più degno ripetendolo qui. Quell’insulto era orribile, degradante e ben al di sotto della dignità di un leader politico; che dovrebbe incoraggiare tutti noi a impegnarci e lavorare per una società più civile, giusta e compassionevole.
È troppo facile cercare capri espiatori e accusare gli altri per problemi sistemici e pregressi che affliggono questa comunità. Le città che raccolgono insieme diverse razze, lingue, culture e condizioni sociali ed economiche, sono prese spesso di mira da coloro che non possono, o non vogliono, vedere la loro bellezza attraverso gli occhi di Dio e dei loro abitanti.
Queste città sono viste dai loro detrattori solo attraverso le lenti dei mali sociali come la povertà, la criminalità, la violenza e il razzismo. Ma Dio vede queste città in primo luogo come spazi di speranza, luci del regnare di Dio, e opportunità per vivere in una comunità da lui benedetta.
«Così dice il Signore degli eserciti (…) Cercate il benessere del paese in cui vi ho fatto deportare, e pregate per esso il Signore, perché dal benessere suo dipende il vostro (…) Non vi traggano in errore i profeti che sono in mezzo a voi e i vostri indovini; non date retta ai sogni che essi sognano, perché falsamente profetizzano nel mio nome: io non li ho inviati» (Ger 29,7-9).
Grandi leader come Geremia avevano una visione persuasiva e trascinante per il loro popolo, ed essi sapevano come far vivere insieme persone diverse intorno a quella visione. Le nostre comunità hanno una visione simile per il benessere e la prosperità di Baltimore; ed esse stanno lavorando con coraggio ed efficacia per edificare la città attraverso le loro azioni. E non per distruggerla con le parole.
A Baltimore i credenti stanno…: insegnando ai bambini a leggere, studiare, giocare e crescere in un ambiente sereno e sicuro; entrando in contatto con studenti liceali con tutta una serie di progetti che li tengono lontani dalla strada e li permettono di ampliare le loro opportunità; salvando le vite di coloro che sono dipendenti da oppiacei, alcool e altre droghe; ricuperando palazzi abbandonati per metterli a disposizione delle necessità dei quartieri e per farne luoghi di ricovero e alloggio; mettendo in campo iniziative efficaci per ridurre la violenza causata dalle armi e promuovere coesione sociale; aiutando immigranti e rifugiati appena arrivati ad ambientarsi e prosperare nel loro nuovo circondario; sfamando, vestendo e alloggiando coloro che non hanno nessun a cui rivolgersi e non vengon0 aiutati da nessuno; piantando alberi, coltivando giardini, pulendo le strade e i canali per proteggere la buona terra di Dio dall’inquinamento.
Ogni giorno essi dimostrano il loro impegno di amare Dio e il loro prossimo come sé stessi. La nostra gente ci sta mostrando come vivere e come assumere responsabilità di guida e leadership. La invitiamo a venirci a trovare a Baltimore; venga a vederci in azione e venga a vedere come le nostre comunità sopravvivono e addirittura fioriscono davanti a ogni avversità. Le stiamo chiedendo una mano, non tweets denunciatori.
Oggi più che mai abbiamo bisogno di leader visionari come Geremia. In una società aperta a onesti disaccordi e differenze politiche, è imperativo che i leader non insultino, umilino, de-umanizzino e dividano la gente e le comunità. Buoni leader sollevano e radunano insieme le persone, traendo da esse il meglio che c’è. Inveire contro singole persone e intere comunità non è leadership. Piuttosto, è regressione – per tutti.
I leader guidano e portano avanti le persone.
Signore Presidente, in quanto leader religiosi la imploriamo: nel nome di tutto ciò che è buono, salutare e dignitoso, smetta di umiliare le persone. Ne abbiamo abbastanza di una retorica nociva e pericolosa che irrita e discoraggia le persone che lei è chiamato a servire – più di quello che lei sappia. Prenda le redini del paese e si faccia carico di tutti in esso.
I responsabili del Gruppo Ecumenico del Maryland
The Right Rev. Eugene Taylor Sutton / Bishop of the Episcopal Diocese of Maryland
The Rev. William J. Gohl, Jr., Bishop / Delaware-Maryland Synod / Evangelical Lutheran Church in America
Bishop LaTrelle M. Easterling /Resident Bishop, Washington Episcopal Area / Baltimore-Washington Conference / The United Methodist Church
Rev. Dr. Wanda Bynum Duckett / Baltimore Metropolitan District Superintendent / Baltimore-Washington Conference / The United Methodist Church
Rev. Dr. Stacey Cole Wilson / Executive Minister of Justice and Service / Baltimore-Washington Conference / The United Methodist Church
The Most Reverend William E. Lori / Archbishop of the Archdiocese of Baltimore
The Most Reverend Denis J. Madden / Auxiliary Bishop of Baltimore