L’arresto e poi la liberazione su cauzione di Steve Bannon, l’ex stratega del presidente Trump, hanno fatto il giro dei media internazionali. È stato accusato dal procuratore federale di New York di cospirazione, frode e riciclaggio. Dopo aver raccolto 25 milioni di dollari per contribuire alla costruzione del muro fra Stati Uniti e Messico,i tabulati dei movimenti bancari mostrano una distorsione di oltre un milione di dollari per spese personali che non hanno nulla a che fare con la costruzione. Considerato lo stratega della vittoria elettorale di Donald Trump nel 2016, artefice dei messaggi populisti, xenofobi e anti-immigrati, è stato parte dell’amministrazione per qualche mese fino al 2017. Successivamente si è dedicato alla costruzione di una sorta di “internazionale sovranista” che ha interessato l’Europa (Italia, Francia, Ungheria, Polonia. Germania) e alcuni paesi dell’America Latina (Brasile).
Una posizione ideologica che lo ha portato a scontrarsi da cattolico contro papa Francesco e le sue scelte pastorali, dando fiato e autorevolezza a tutti i suoi oppositori: dai cardd. Burke e Brandmüller a mons. Carlo Maria Viganò. In una intervista a Il Tempo (29 settembre 2018) ha auspicato una “dura lezione” per il papa elencando le gravi insufficienze del suo magistero. Fra queste: aver costretto la Conferenza episcopale italiana alla critica alle forze sovraniste della Lega e dei Cinquestelle, aver firmato l’accordo sulla nomina dei vescovi cinesi abbandonando i cattolici al potere comunista, aver difeso i migranti invece di favorire la fecondità delle coppie autoctone, essere parte della scuola di pensiero comunista con l’intera Compagnia di Gesù, aver sottovalutato il tema dell’omosessualità nella Chiesa ecc.
La strumentalità del richiamo all’etica da parte di Bannon, uno dei corifei del tradizionalismo cattolico americano, appare ora nella sua pochezza personale e nella sua funzionalità rispetto all’appartenenza politica. L’affermazione di un ordine mondiale autoritario e illiberale è il vero collante dei tradizionalismi sovranisti. Il Vangelo e la testimonianza della fede c’entrano poco.
Quindi tutti quelli che propugnano un ordine mondiale opposto a quello che secondo te dice il vangelo devono andare in galera?
Guarda che non si usava neppure al tempo del Papa-Re.
Dico solo, e lo sottolineo, che uno come Bannon è l’antitesi del Vangelo. In questo senso penso che bisogna opporsi alla cultura anti umana che propone questo signore, il quale invece è abbastanza propenso a tacitare i suoi avversari con ogni mezzo.
Quindi non ho detto quello che lei mi imputa. Spesso certe letture svelano i modi di pensare di chi le compie.
Questi ladri sovranisti.
Poi ci sono i ladri socialisti.
Poi ci sono i ladri democratici.
Poi ci sono i ladri burocratici.
Poi ci sono i ladri matematici.
Poi ci sono i ladri e basta.
Poi ci sono quelli che aspettano la fine del processo prima di condannar la gente.
poi ci sono quelli che tentano di difendere uno che attacca il papa solo perché annuncia il Vangelo, e crede e lavora per un ordine mondiale autoritario illiberale razzista e contro quel Vangelo che cita a sproposito
Se Bannon ha rubato andrà in galera. Se non lo ha fatto no. Le sue idee dovrebbero essere ininfluenti. Se qualcuno vuol mettere in carcere tutti quelli che non la pensano come lui come dobbiamo chiamarlo? Liberale? Cristiano?
certo, se ha rubato deve andare in galera, non è neanche discutibile. Ma trattandosi di un personaggio come Bannon, ripeto uno che propone un’ordine mondiale antitetico al Vangelo, non mi sembra neanche il problema più rilevante.