In questi giorni è possibile confrontare due modi di intendere la vita e la politica, nella vicende di Silvio Berlusconi e di David Sassoli.
In questi giorni abbiamo di fronte due scenari che sono in fondo espressione della nostra bella Italia. Il primo è quello rappresentato dalla personalità di Silvio Berlusconi, autocandidatosi alla presidenza della Repubblica. Il secondo è quello di Davide Sassoli, presidente del Parlamento europeo, deceduto nei giorni scorsi.
Due personalità, ma anche due facce della nostra patria. Diciamolo subito: la faccia di maggioranza, vale a dire Berlusconi, e quella di minoranza, cioè Sassoli. Non facciamoci illusioni: questo è lo specchio dell’Italia di oggi!
Da una parte Berlusconi, da sessant’anni protagonista come italiano e da quasi trent’anni anche gran burattinaio della nostra politica. Lui rappresenta il vero arrivismo, dove il potere è come un’ossessione che determina il successo o il fallimento. Uno che ha incarnato la visione del peggior Macchiavelli, dove l’ostentata bontà e bonarietà sono solamente la maschera (qui ci sta l’appellativo antico della maschera: “persona”) per nascondere una furente aggressività che rappresenta la sua vera natura. L’inno continuo per la libertà, intesa come libertà propria e quindi come vera e propria religione.
Per questo le regole sono un intralcio e diventano buone solo dopo aver raggiunto il potere, dopo essere entrato – per carità, legittimamente – nella stanza dei bottoni e pretendere di essere riconosciuto come volto istituzionale. La certezza che tutto ha un prezzo e quindi può essere comprato, compresa la propria e l’altrui coscienza. L’infedeltà innalzata a sistema e persino a vanto, frutto di una immoralità vissuta con estrema naturalezza e tranquillità. Un’ostentazione del proprio corpo fino a diventare patetico. Un’appartenenza religiosa primitiva e identitaria, frutto di una visione impaurita dell’esistenza e per niente spirituale.
Che siano così anche gli italiani? Nella maggioranza temo proprio di sì! Spero di essere contraddetto dai prossimi eventi. Ma il fatto che una persona così abbia il coraggio di candidarsi e che una parte considerevole ritenga plausibile una simile soluzione, mi riempie di tristezza.
Sempre negli stessi giorni abbiamo salutato una persona che rappresenta l’altra faccia dell’Italia, per fortuna ancora viva e presente, anche se minoritaria: quella di Davide Sassoli. Diciamolo subito: questa faccia dell’Italia non è mai stata maggioranza, ma forse (ecco il lato positivo e speranzoso) sta aumentando il numero degli italiani che capiscono quanto questa strada sia l’unica capace di avere futuro.
È la faccia della fedeltà come sistema, dove la coscienza ben formata diventa la vera bussola dell’agire.
Dove la libertà è sì un fondamento che regge l’intero impianto della vita sociale, ma la mia e la tua libertà sono di pari valore.
Dove si può sognare un mondo senza barriere e credere che l’Europa attuale sia (anche se spesso sbiadito) un primo passo per costruire una umanità diversa.
Dove non manca mai il vero rispetto verso l’altro, verso chi la pensa diversamente, per il tuo avversario sia nella politica come nella vita.
Dove non c’è rabbia o violenza nell’uso delle parole e dei gesti e questo non per ingenuità, ma per una lettura sapiente e approfondita della storia, dove tutto è in divenire e quindi sempre incompleto.
Dove il sorriso non è una maschera, ma un’espressione vera di interiorità.
Dove si può agire con delicatezza, come tratto di profonda e vera nobiltà dell’animo.
Dove è possibile credere nella politica come la massima espressione dell’amore e dell’arte dell’esistenza.
La politica è cosa per i grandi, i migliori, i più liberi, i più intelligenti… i santi!
Una politica dove l’attenzione per i più deboli è primaria e non va usata come arma di scontro.
Una politica di vero potere, non come sostantivo, ma come verbo: poter fare, poter agire, poter costruire, poter sognare… Dove l’appartenenza religiosa è costruita su una fede, su una relazione profonda, su una storia vera di vita.
Ecco il vero volto per un presidente della Repubblica italiana.
Io ci spero ancora!
Con tutto il grande rispetto e grande onore per David Sassoli, una degnissima persona, un buon politico e un bravo cristiano, non vi pare un po’ eccessivo “santificarlo”? Da vivo non mi sembra di averne mai sentito parlare in modo così elogiativo… Forse il peccato originale influenza tanto i nostri comportamenti e anche i nostri giudizi.