Germania: I cattolici e la Große Koalition

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La CDE, CSU e la SPD hanno raggiunto un accordo di coalizione. Nei giorni scorsi, 91 negoziatori dei tre partiti, suddivisi in 18 gruppi di lavoro, hanno elaborato i dettagli, sulla base di un documento speciale negoziato in gennaio. Precedentemente la SPD, contro una forte resistenza interna, aveva deciso nel corso di una conferenza speciale del partito a Bonn, di accogliere le trattative della coalizione. I punti chiave dell’attuale accordo riguardano la formazione, la famiglia, l’emigrazione e la salute. Ma prima che si possa mettere in piedi la Grande Coalizione, non solo i comitati del partito ma anche i 460.000 membri della SPD dovranno votare l’accordo.

Berlino 8.2.2017

L’accordo di coalizione raggiunto tra CDU, CSU e SPD ha suscitato reazioni diversificate nella Chiesa cattolica. Il Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK) ha espresso soddisfazione per l’accordo raggiunto dai tre partiti: «Questo accordo di coalizione è migliore di quanto avevano lasciato intravedere i media nelle ultime settimane», ha detto il presidente del ZdK, Thomas Sternberg. È un fatto positivo che, «dopo una lunga fase di sondaggi e di trattative per la coalizione», ora sia stato raggiunto un risultato.

In particolare, Sternberg ha elogiato «il chiaro impegno e la responsabilità tedesca in e per l’Europa. «Di enorme importanza» è che il futuro governo federale, insieme con la Francia, renda possibile una nuova partenza nell’UE.

Positivamente il presidente del ZdK ha giudicato anche il fatto che nell’accordo si parli di un maggiore sgravio e di un sostegno alle famiglie. «L’aumento delle indennità e dei contributi per i figli costituisce un mezzo sperimentato a questo scopo», ha aggiunto Sternberg. Altrettanto importanti sono le misure finalizzate a combattere la povertà delle famiglie.

accordo di coalizione

Große Koalition: CDE, CSU e la SPD. Horst Seehofer, Angela Merkel, Martin Schulz

Critiche ai progetti per le pensioni e il ricongiungimento delle famiglie

Scetticismo ha invece espresso lo ZdK nei riguardi della pensione. È vero che la stabilità delle pensioni e del livello dei contributi è sostanzialmente sostenuta dall’Unione e dalla SPD. «Tuttavia bisogna soprattutto giungere a trovare oltre il 2025 una soluzione sostenibile per far fronte al cambiamento demografico. Purtroppo, questa risposta è rimasta in sospeso, sia prima che dopo», ha sottolineato Sternberg. Anche sul tema del ricongiungimento famigliare il presidente dello Zdk ha espresso critiche all’accordo di coalizione. «Inoltre, ha detto, molti rifugiati, con la protezione sussidiaria non avranno alcuna possibilità di essere raggiunti dai loro parenti più stretti. Ciò è in contrasto con la particolare difesa della famiglia».

Luci e ombre nell’accordo di coalizione vede anche l’Associazione della gioventù cattolica tedesca (BDKJ). Anche se nell’accordo si notano dei progressi nella politica di parità contrattuale, la “fase dell’età giovanile” non viene presa invece in considerazione, ha sottolineato l’associazione.

«Nella politica per le donne e la parità di genere questo è già stato realizzato, cosa che noi e altre associazioni da molti anni sosteniamo: misure di parità di genere in futuro saranno prese in considerazione in molti settori politici», ha affermato il presidente della BDKJ, Lisi Maier. Ad esempio, nei singoli capitoli dell’accordo di coalizione si parla di misure concrete che vanno dalla promozione delle donne nella formazione superiore attraverso l’uguaglianza di genere nella cultura e nei media, fino a misure politiche di parità nella collaborazione allo sviluppo. «Così saranno accolte molte richieste della società civile» ha sottolineato Maier, il quale ha valutato positivamente anche il rafforzamento previsto dei servizi di volontariato.

In maniera critica si è espressa invece la BDKJ sui contenuti della politica giovanile dell’accordo di coalizione. «Nell’ultimo periodo della legislatura, le misure e le idee elaborate in vista di una strategia globale del governo federale avrebbero dovuto essere assicurate concretamente. Ciò è purtroppo mancato», ha affermato Meier. Al loro posto, le idee nel campo della politica giovanile sono rimaste molto risicate e nel vago.

L’associazione giovanile ha duramente criticato la restrizione al ricongiungimento delle famiglie e il collocamento e la valutazione dell’età dei bambini e degli dolescenti nei cosiddetti centri di ancoraggio. «Consegnare i profughi minori non accompagnati al servizio di assistenza ai minori e ai giovani solo dopo averne stabilito l’identità e l’età non è giustificabile e danneggia bambini e adolescenti spesso traumatizzati», afferma Maier.

L’associazione delle famiglie saluta con favore il programmato aumento del sussidio per i figli

Sostanzialmente positivo è il giudizio dell’Associazione cattolica per la famiglia sugli accordi politici dell’Unione e dell’SPD. Nello stesso tempo ha chiesto però una «maggiore determinazione» da parte dei partiti per la loro concreta messa in atto politica. In modo favorevole l’associazione ha giudicato soprattutto l’aumento programmato dei sussidi di 25 euro per ogni bambino. «In particolare, l’aumento del sussidio per i bambini offre alle famiglie con reddito più basso e minacciate dalla povertà migliori manovre finanziarie», ha affermato il presidente Stefan Becker. Non si capisce tuttavia la ragione per cui la Grande Coalizione voglia far attendere fino al 1° gennaio 2021 il loro pieno adempimento.

Un importante progresso è stato ritenuto dell’Associazione anche il diritto previsto all’assistenza a pieno tempo nelle scuole. «Ciò offre alle famiglie maggiore libertà di decidere la ripartizione tra l’ente, l’impiego e le faccende domestiche e ciò consente ad esse di vivere il loro desiderato modello famigliare», ha detto Becker.

L’associazione ha chiesto invece delle correzioni per quanto riguarda gli assegni familiari e nel caso di accordi temporanei a tempo parziale. «Con la formula di compromesso qui approvata, le famiglie non possono essere contente», ha spiegato Becker.

«Bene la politica sulle donne, ma con delle lacune», così l’Associazione delle donne cattoliche (Kfd) ha giudicato l’accordo tra l’Unione e la SPD. In particolare, l’associazione ha visto con favore il fatto che l’accordo di coalizione rispetti la politica di uguaglianza di genere predisposto nel documento esplorativo. In questo modo nella Grande Coalizione ci sarebbe tra l’altro una continuazione della politica della parità di genere, intesa a promuovere l’uguaglianza tra donne e uomini nel corso della vita.

La presidente dell’associazione, Mechthild Heil, ha inoltre definito «una vera pietra miliare» il diritto a un temporaneo tempo parziale. «Noi promettiamo che non solo le donne potranno realizzare meglio i loro progetti professionali secondo una fase famigliare, ma che anche gli uomini potranno assumere gradatamente una maggiore responsabilità», ha dichiarato Heil.

L’associazione si è espressa criticamente sugli accordi dei partiti circa la politica pensionistica perché sono molto al di sotto di ciò che è necessario per impedire anche la povertà di anzianità dei futuri pensionati. «La pensione di base misurata sul bisogno non costituisce che un lieve miglioramento per una parte di coloro che riceveranno dei sussidi di base nell’età avanzata», ha sottolineato Heil.

Il servizio dei rifugiati critica “l’impossibiltà del ricongiungimento delle famiglie”

Il servizio dei gesuiti per i rifugiati (JRS) ha criticato duramente, in una dichiarazione su Facebook, i piani della politica per i rifugiati della Grande Coalizione. «Se la politica è una gestione costruttiva dello sviluppo, allora questo accordo della Coalizione nel settore dei fuggiaschi e della migrazione rappresenta il contrario», ha affermato il portavoce del JRS, Stefan Kessler. Nonostante i partiti dicessero di voler promuovere e sostenere l’integrazione, l’accordo contiene invece delle misure contrarie a questa promessa.

Tra l’altro, il servizio per i rifugiati ha criticato «l’impossibilità de facto del ricongiungimento delle famiglie», e altre restrizioni circa i benefici sociali per determinati gruppi. Queste misure hanno eluso l’integrazione, anziché promuoverla.

Problematico è anche il fatto che un numero ancora maggiore di paesi di origine dovrebbero essere dichiarati paesi sicuri e che la responsabilità primaria per la protezione dei rifugiati in Europa ricada sugli stati confinanti.

Il Movimento cattolico dei lavoratori (KAB) ha dichiarato a katholisch.de di essere deluso per il fatto che, nell’accordo di coalizione, manca «un vero rinnovamento sociale ed ecologico». Senz’altro sono previsti dei miglioramenti dei diritti sociali e del lavoro di cui molti lavoratori potranno beneficiare; «l’eliminazione del divario nella nostra società tra ricchi e poveri» non avverrà con questo accordo di coalizione».

Anche nei riguardi della pensioni, l’Unione e la SPD una volta di più si sarebbero affidati a una politica di avvitamento, anziché costruire una pensione durevole e socialmente giusta», ha affermato la KAB.

Giudizio favorevole dall’associazione dei genitori

Un giudizio positivo ha espresso l’Associazione dei genitori nei riguardi dei partiti dell’Unione e la SPD. «Il fatto che temi come l’educazione e la famiglia occupino tanto spazio non era finora mai avvenuto. Questo ci rallegra molto», ha affermato la presidente federale del KED, Marie-There Kastner.

Con altrettanto favore è stato salutato il diritto all’assistenza a tempo pieno degli alunni della scuola elementare, da determinare con la legge e anche sostenere finanziariamente. «È la strada giusta e ciò aiuta a conciliare la vita famigliare e il lavoro», ha sottolineato Kastner. Pertanto, tutte le parti in questione hanno adesso il compito di sviluppare la qualità di queste proposte. Due milioni di euro per la custodia dei bambini, l’investimento nelle scuole e la digitalizzazione costituiscono un passo importante di cui beneficiano i genitori e gli alunni.

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