Libertà religiosa nel mondo – Rapporto 2016

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USCIRF - Rapporto annuale 2016

USCIRF – Rapporto annuale 2016

Creata dalla Legge sulla libertà religiosa internazionale del 1998 (International Religious Freedom Act – IRFA), la Commissione sulla libertà religiosa internazionale (Commission on International Religious Freedom – USCIRF) è un organismo consultivo indipendente, distinto dal Dipartimento di Stato, che studia la libertà religiosa nel mondo e presenta raccomandazioni politiche al presidente, al segretario di Stato e al Congresso. USCIRF basa le raccomandazioni sul proprio mandato statutario e sulle esigenze della Dichiarazione universale dei diritti umani e di altri documenti internazionali. Il Rapporto annuale 2016 è l’esito di un lavoro di più anni compiuto dai commissari e altro personale qualificato per documentare gli abusi e formulare raccomandazioni politiche indipendenti da presentare al Governo degli Stati Uniti.

Il Rapporto annuale 2016 copre il periodo che va dal 1° febbraio 2015 al 29 febbraio 2016, benché in alcuni casi si menzionino eventi significativi occorsi fuori da questo periodo. Il Rapporto esamina 31 paesi nel mondo, più altre nazioni in due regioni, ed è suddiviso in quattro sezioni.

La prima sezione si concentra sull’implementazione dell’IRFA da parte del Governo USA e formula raccomandazioni in vista di specifici interventi di sostegno all’azione degli USA in favore della libertà di religione e di credo all’estero.

La seconda sezione evidenzia i paesi che USCIRF qualifica, in base all’IRFA, come “paesi di particolare allarme” (PPA). La Legge IRFA chiede al Governo USA di segnalare come PPA ogni paese il cui governo perpetri o tolleri violazioni particolarmente gravi della libertà religiosa in maniera sistematica, progressiva e vistosa. Il Dipartimento di Stato aveva identificato, nel luglio 2014, 9 paesi come PPA. Nel 2016, USCIRF ha concluso che sono 17 i paesi a poter essere inclusi tra i PPA.

Soggetti non statali, come organizzazioni locali o sovranazionali, sono tra i più minacciosi della libertà religiosa nel mondo di oggi. In alcuni luoghi, come la Repubblica Centrafricana o aree dell’Iraq e della Siria, i governi sono latitanti o incapaci di far fronte alle violazioni perpetrate da soggetti non statali. USCIRF ha ritenuto necessario espandere la classificazione PPA per includere paesi come questi, dove si registrano violazioni della libertà religiosa particolarmente gravi ma il governo è assente o incapace di controllare il territorio. Le raccomandazioni USCIRF riguardanti i PPA sono conseguenti.

La terza sezione del Rapporto identifica alcuni paesi classificati dall’USCIRF come Seconda fila, comprendenti quelli dove le violazioni perpetrate o tollerate dal governo sono serie e caratterizzate da almeno uno degli elementi (sistematicità, progressività, vistosità) che connotano i PPA.

Vi sono infine sintetiche descrizioni di questioni riguardanti la libertà religiosa in altri paesi e regioni che l’USCIRF ha esaminato lungo l’anno: Bahrain, Bangladesh, Bielorussia, Kyrgyzstan, Corno d’Africa ed Europa Occidentale.

Prima fila
Paesi identificati
dal Dipartimento di Stato
e segnalati dall’USCIRF

Prima fila
Paesi segnalati dall’USCIRF

Seconda fila

 

Myanmar
Cina
Eritrea
Iran
Corea del Nord
Arabia Saudita
Sudan
Turkmenistan
Uzbekistan
Repubblica Centrafricana
Egitto
Iraq
Nigeria
Pakistan
Siria
Tajikistan[1]
Vietnam
Afghanistan
Azerbaijan
Cuba
India
Indonesia
Kazakhstan
Laos
Malaysia
Russia
Turchia

[1] Il 15 aprile 2016, quando il Rapporto era stato completato, il Dipartimento di Stato ha indicato per la prima volta il Tajikistan tra i PPA e confermato i 9 paesi indicati come PPA nel luglio 2014.

Sull’indifferenza che avvolge le persecuzioni che si ripetono in vaste areedel mondo, specialmente contro i cristiani, si veda l’intervento di Carlo Cardia su Avvenire del 4/3/2016, «La libertà più ferita».

 

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