Reazioni al discorso di Juncker

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L’autore di questo articolo è l’arcivescovo metropolita di Riga (Lettonia), Zbignevs Stankevics, presente all’incontro che la Comece (Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea) ha avuto con il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker. Di quell’incontro ne ha fatto un resoconto per SettimanaNews (8 aprile) il vescovo Mariano Crociata. Questo articolo è stato curato da Francesco Strazzari.

Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker il 14 marzo 2019 a Bruxelles ha parlato ai membri della Commissione delle Conferenze episcopali dell’Unione Europea (Comece) sul tema “Cosa abbiamo imparato dal passato e le sfide del futuro”.

Le parole di Juncker

Ecco alcuni dei suoi pensieri che mi sembrano importanti:

* l’Europa unita è un progetto inclusivo. Ora questa convinzione sembra incrinarsi. Deve respirare con due polmoni: Est e Ovest.

* L’Europa è un insieme di valori. L’Unione Europea non dovrebbe dimenticare che i suoi valori sono cristiani, cattolici.

* L’Europa dovrebbe concentrarsi su ciò che è essenziale. La dignità umana è uno dei valori fondamentali dell’Europa.

La Commissione europea non è il governo europeo. «I commissari lo vorrebbero, ma io no», ha dichiarato Juncker. Siamo qui per servire l’Europa, i suoi Stati membri. Molti pensano che la Commissione europea debba affrontare tutto, sia competente in tutte le questioni, ma non è così.

L’Europa è un progetto di pace. Chi dice che l’Unione Europea è stata creata per distruggere gli stati nazionali, si sbaglia. Dobbiamo rispettare l’identità nazionale. «Non sono un sostenitore dell’idea degli Stati Uniti d’Europa – ha proseguito Juncker –. Dobbiamo rispettare le nazioni e i loro cittadini. Dobbiamo amare le differenze».

I pensieri qui descritti dell’onorevole Jean-Claude Juncker sono sostanzialmente benvenuti. Tuttavia, durante il suo discorso, mi sono sorte due domande che volevo esporgli. Purtroppo non si è potuto avviare un dialogo, perché il discorso del presidente della Commissione europea è durato 40 minuti, mentre il seguente scambio di idee circa 15 minuti.

Il presidente Juncker si è soffermato a lungo e ampiamente su due domande, aggiungendo molte cose non attinenti l’argomento, e poi se n’è andato.

Le mie domande rimaste senza risposta sono le seguenti:

  1. Se l’Unione Europea, e in particolare la Commissione europea guidata dall’onorevole Junker, agisce in conformità con il principio di sussidiarietà, mettendosi a servizio degli Stati membri dell’UE e non imponendo ad essi il proprio programma, allora perché un numero sempre crescente di Stati membri dell’UE, cominciando dal Regno Unito, si sentono minacciati nella propria sovranità?
  2. Sono d’accordo che la dignità umana è un valore fondamentale dell’Europa Unita. Ma allora come comporre questa affermazione di principio con il sostegno della Commissione europea all’ideologia che non rispetta la natura umana? Papa Francesco ha ripetutamente sottolineato che l’ideologia del “gender” è un peccato contro il Creatore. Ogni violazione della natura umana danneggia anche la dignità umana. Qui c’è un problema fondamentale riguardante la dignità umana. Se la interpretiamo ideologicamente, senza rispettare la verità oggettiva, ma accontentando i desideri della gente allora, invece di rispettare la dignità dell’uomo conferitagli dal Creatore, la sottovalutiamo e la calpestiamo.
Le mie conclusioni dopo l’incontro
  • Sono d’accordo con l’onorevole Juncker sul fatto che il progetto di un’Europa Unita è molto importante per il suo futuro e deve essere sostenuto.
  • Tuttavia, abbiamo una comprensione molto diversa di queste due questioni molto importanti per il futuro d’Europa. Per quanto riguarda il ruolo di assistenza della Commissione europea nei confronti degli Stati membri, penso che Juncker abbia presentato più una dichiarazione di intenti che non rispecchia l’esistente.
  • Per quanto riguarda la dignità umana e l’ideologia del “gender”, penso che siano stati ignorati i valori cristiani a cui egli si è riferito, che hanno ispirato il progetto stesso dell’Unione Europea.
  • Nelle prossime elezioni del Parlamento europeo dovrebbero essere sostenuti quei candidati che non solo teoricamente riconoscono la dignità umana come valore fondamentale e il ruolo sussidiario dell’Unione Europea nelle relazioni con gli Stati membri, ma che combatteranno anche perché tutto questo diventi realtà.
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