Pubblichiamo questa lettera scritta dal teologo spagnolo José Ignacio González Faus al ministro dell’Interno Matteo Salvini prima che si risolvesse la vicenda della nave Open Arms. È importante la logica che essa sviluppa per combattere il ragionamento del ministro.
Illustrissimo Signor ministro,
desidero ringraziarla per la lezione che sta dando al mondo intero rifiutandosi di lasciar sbarcare questi moribondi della Open Arms, affermando che non vuole collaborare in alcun modo con le mafie che trafficano con gli esseri umani.
Il nostro presidente Rajoy aveva già detto qualcosa del genere. Ma Rajoy è un uomo che ha sempre un trucco in tasca, mentre lei sembra essere una persona, come diciamo in spagnolo “toda de una pieza” – tutta d’un pezzo.
È commovente il suo interesse perché non si sfruttino degli esseri umani e non dubito che l’avrà anche per tutti gli italiani poveri e maltrattati. Peccato che il suo ragionamento risulti tanto pericoloso: perché vuol dire che lei non aiuterà mai un tossicodipendente o una prostituta a riabilitarsi, per non collaborare con gli spacciatori né con le prostitute. E in definitiva: che non aiuterà mai gli sfruttati perché vorrebbe dire collaborare con gli sfruttatori. Senza pensare che il vero modo di porre fine agli sfruttatori è attaccarli direttamente, anziché ignorare con freddezza le loro vittime.
Visto così, il suo ragionamento appare molto poco intelligente. E siccome non dubito assolutamente che lei sia una persona intelligente, credo che da lì abbia origine la lezione che (volere o no) sta dando al mondo: quanto è infinita la nostra capacità di autoinganno e quanto poco vale la nostra capacità di pensare quando la poniamo a servizio dei nostri interessi e non del bene; quando usiamo la nostra ragione e la nostra intelligenza non per cercare ciò che dobbiamo fare, ma per giustificare ciò che vogliamo fare.
Ho detto in un’altra circostanza, correggendo Aristotele, che l’uomo non è un animale ragionevole, ma un animale che razionalizza le sue pulsioni e i suoi desideri. Questo è quanto lei ha appena sottolineato. E c’è da essere molto riconoscenti che questo ci venga ricordato di frequente. Perché altrimenti abbiamo la tendenza irresistibile ad adulterare la nostra ragione mettendola a servizio del proprio io e non a servizio della realtà. Voi italiani usate di frequente l’esclamazione “porca miseria!”. Lei ci sta insegnando a dire “porca ragione!”.
Grazie pertanto, signor Salvini. Magari potessimo imparare questa dura lezione!
José Ignacio González Faus