In un articolo pubblicato su SettimanaNews l’11 febbraio 2019 un amico della rivista, profondo conoscitore delle vicende ucraine, concludeva così il suo intervento guardando alle elezioni presidenziali che si sono svolte ieri e hanno visto la vittoria di Volodymyr Zelenskiy:
Per il peso che la politica ha avuto nel riconoscimento dell’autocefalia della Chiesa ucraina, i risultati delle prossime elezioni non saranno marginali.
Ma, per ora, non si capisce chi vincerà davvero il confronto democratico. Ultimamente è entrato in scena un candidato molto interessante, oltre a Poroshenko e a Julija Tymoshenko e altri, un uomo onesto che ha sempre fatto solo il suo lavoro e nessun altro bussinness, un economista che è anche attore, sceneggiatore, comico e produttore: Volodymyr Zelenskiy (classe 1978).
Ha firmato il film Sluga Naroda, Al servizio del popolo, nel 2015. Già allora, quindi in tempi non sospetti, si faceva il ritratto possibile di un presidente, al servizio della gente, dotato di autentica umanità.
Si potrebbe dire che il film stesso sia il suo manifesto elettorale. L’interessato va dicendo che, anche se non vincerà le elezioni, almeno avrà portato nel dibattito civile qualcosa di nuovo, un discorso politico all’altezza. Il personaggio è molto seguito dai giovani, dagli adolescenti ai 30/35enni.
Sarà molto interessante seguirlo almeno nelle prossime mosse…
…che ora saranno misurate dalla sua capacità di raccogliere intorno a sé un gruppo di persone competenti e libere da interessi di tipo «oligarchico», dopo aver saputo sorprendentemente raccogliere intorno a sé il consenso del paese – soprattutto dei più giovani.