Dichiarazione sul referendum UE
15/04/2016
Riflettendo sulla prossima consultazione, riconosciamo la portata storica di questo referendum e le sue implicazioni per le generazioni future. L’esito avrà conseguenze sul futuro non solo del Regno Unito, ma dell’Europa e del mondo.
A nostro giudizio, tre sono le cose essenziali:
- invocare la guida dello Spirito Santo;
- informarsi sulle argomentazioni di entrambe le parti;
- esprimere il proprio voto guardando al bene comune di tutti.
L’incontro tra i paesi europei, a seguito di una guerra catastrofica, era stato progettato per ricongiungere quanti prima si combattevano e si deve riconoscere il contributo del progetto europeo alla pace in Europa Occidentale. Papa Francesco, nel suo Discorso al Parlamento europeo (Strasburgo, 25.11.2014), ci ricorda che furono gli ideali di pace, sussidiarietà e solidarietà a plasmare fin dagli inizi questo progetto europeo. Nel Trattato di Roma, gli accordi commerciali erano finalizzati alla pace. La pace raggiunta nell’Europa Occidentale mostra con evidenza come «le difficoltà possano diventare promotrici potenti di unità» (Discorso § 5). La scelta referendaria venga dunque effettuata domandandosi cosa sia meglio per promuovere giustizia e pace.
Al centro dell’attenzione va posta la persona umana. Abbiamo bisogno di costruire un’Europa «che ruoti non intorno all’economia, ma intorno alla sacralità della persona umana, dei valori inalienabili» (Discorso § 37). Abbiamo tutti la responsabilità di mantenere in primo piano, nel dibattito, la dignità della persona umana. Dobbiamo domandarci, dinanzi ad ogni questione, cosa possa servire al meglio la dignità di ogni persona sia in Europa sia al di fuori.
Nel referendum, dunque, è in gioco ben più dell’economia.
Non dobbiamo dimenticare le profonde radici religiose delle nazioni europee; che l’Europa possiede una cultura cristiana bimillenaria che ha forgiato il continente e costituisce una risorsa dinamica spirituale, morale e intellettuale nell’affrontare il futuro. Come ci ricorda papa Francesco, dobbiamo domandarci continuamente: chi è il mio prossimo? Facendo fronte a sfide di grande portata, siamo chiamati ad essere generosi e accoglienti nei confronti di tutti gli altri, specialmente i più deboli.
Ogni persona ha una propria visione quanto alla politica migliore per realizzare questi ideali. Riconosciamo le comprensibili preoccupazioni che molti serbano in sé in riferimento all’Unione Europea, le sue istituzioni e le implicazioni di un’integrazione ulteriore.
Il referendum è un’opportunità per riflettere su quei valori che noi apprezziamo come nazione e come cristiani. Tra i valori più alti vi sono il rispetto reciproco e la sensibilità civile, vitali nel dibattito nazionale sul futuro stesso della nostra nazione nel mondo.
Prepararsi ed agire
Prima di votare, fatevi queste domande:
Alla luce del Vangelo, in che modo il mio voto può servire al meglio il bene comune?
Votando, potete fare vostra questa preghiera:
«Signore, donaci la saggezza per camminare nell’integrità, sui sentieri della giustizia, riconoscendo la protezione della tua premura amorosa per tutti».