Il 2 settembre, nel pomeriggio, è morto mons. Giordano Frosini, della diocesi di Pistoia, docente di teologia sistematica alla Facoltà teologica dell’Italia centrale (Firenze). È stato animatore autorevole della Chiesa diocesana: attorno a lui è cresciuta una generazione di giovani che hanno fatto della ricerca religiosa nei vari ambiti una scelta professionale e di vita.
Andare da lui era come andare in un cenacolo intellettuale in cui si parla e si ragiona, ci si esprime e si ascolta, nascono amicizie e si approfondisce il senso di appartenenza; ha creato una rete di informazioni e di formazione.
Di Giordano Frosini le Edizioni Dehoniane hanno ancora in catalogo una decina di titoli. Posso dire che da lui molto ho imparato: di teologia e di umanità, perché nei libri ho trovato pezzi di vita e nell’autore ho trovato l’amico.
L’ultimo testo che don Frosini ha mandato all’editrice per la pubblicazione è dedicato al tema della divinizzazione nei Padri della Chiesa. Possiamo dunque affermare con certezza che egli ha passato l’ultimo anno di vita a riflettere sul senso della vita cristiana, in quanto «abitata dal divino».
Al tema aveva già dedicato un volume, impostato sul doppio movimento che coinvolge l’uomo rispetto al divino: exitus reditus, uscire da Dio e a Dio ritornare. Aveva poi letto il tema come cifra interpretativa della spiritualità di santa Teresina, con il volume Teresa di Lisieux e l’Aldilà.
L’indice del volume sulla divinizzazione indica chiaramente che, attorno a questo tema, l’autore propone un itinerario completo attraverso la storia della teologia. In esso presenta le due diverse strade seguite dalla teologia ortodossa e dalla teologia latina per indicare la presenza santificante di Dio nella vita del credente.
Per gli ortodossi la presenza santificatrice di Dio nell’uomo consiste nella divinizzazione (un aspetto positivo in continuità con l’«immagine e somiglianza» della creazione); per la teologia occidentale consiste nella remissione della colpa e nel dono della grazia (un aspetto negativo di partenza, il peccato originale, e risultato negativo negli sviluppi: cosificazione dell’intervento di Dio).
La trattazione del testo di Frosini è rigorosamente costruita attraverso citazioni dei padri, collegate logicamente per far crescere il tema. Si tratta dunque di una lettura scientifica di testi teologici, storicamente collocati e interpretati.
Lo sviluppo dimostra uno studio diuturno e una consapevolezza teologica impressionante. I collegamenti non sono mai forzati e fanno crescere il tema anche lanciando ponti su aspetti collaterali.
Don Frosini ha dunque concluso la sua giornata terrena riflettendo sul tema della divinizzazione dell’uomo come sintesi dell’esperienza cristiana. Il tutto è bene espresso da un testo di Origene sul quale ci siamo soffermati assieme ragionando sul volume: «Se siamo dèi, non lo siamo per natura, ma per grazia. “A quanti, infatti, lo accolsero diede il potere di divenire figli di Dio”. Per questo Dio ha creato l’uomo, perché da uomini diventino dèi».
È una splendida epigrafe per la sua vita di studioso, sacerdote e di amico.
Alfio Filippi,
direttore emerito delle Edizioni Dehoniane Bologna