Gustavo Gutierrez, considerato il padre della teologia della liberazione, ha compiuto l’8 giugno, 90 anni. Papa Francesco gli ha inviato la seguente lettera di augurio: «In occasione del tuo novantesimo compleanno, ti scrivo per felicitarmi con te e assicurarti la mia preghiera in questo momento significativo della tua vita. Mi unisco alla tua azione di grazie a Dio, e ti ringrazio anche per il tuo contributo alla Chiesa e all’umanità attraverso il tuo servizio teologico e il tuo amore preferenziale per i poveri e gli emarginati della società. Grazie per tutte le tue fatiche e per il tuo modo di interpellare la coscienza di ciascuno, perché nessuno resti indifferente di fronte al dramma della povertà e dell’esclusione. Con questi sentimenti, ti incoraggio a proseguire nella tua preghiera e nel tuo servizio agli altri offrendo la testimonianza della gioia del Vangelo».
La vita e i libri
Gutierrez è nato a Lima, l’8 giugno 1928. Ha studiato medicina e letteratura in Perù, psicologia e filosofia a Lovanio e ha ottenuto il dottorato presso l’Institut Pastoral d’Etudes Religieuses (IPER), Università cattolica di Lione. Ha speso molta parte della sua vita vivendo e lavorando in mezzo ai poveri di Lima.
Nel 1971 pubblicò il libro Teología de la liberación destinato ad avere un’ enorme eco in tutta la Chiesa latinoamericana e anche oltre.
Le origini di questa teologia risalgono agli anni ’60 del secolo scorso, quando, nelle comunità di base, cominciò a manifestarsi una forte sensibilità per i poveri, accompagnata dall’impegno a migliorare le loro condizioni di vita. Si cominciò a allora a parlare di “opzione per poveri”. Questa corrente di pensiero si sviluppò soprattutto in Brasile, Perù, Cile e nei paesi centro americani. Ma venne conosciuta universalmente nel 1968 in seguito alla seconda Conferenza generale dei vescovi (CELAM) a Medellin.
Gutierrez fu il primo esponente della Chiesa a usare il termine “teologia della liberazione”, ma ebbe come esponenti qualificati, tra gli altri, anche Leonardo Boff e Jon Sobrino.
Dalla parte dei poveri
Gutierrez scrisse numerosi libri su questo argomento, tra cui Perché Dio preferisce i poveri. La teologia della liberazione è sempre attuale; Dalla parte dei poveri; Teologia della liberazione, teologia della Chiesa; La forza storica dei poveri.
Nel 2015 scrisse un articolo sull’Osservatore Romano affermando che esistono due scuole di pensiero sulla povertà, ambedue radicate nel Vangelo.
La prima forma di povertà è centrata sulla sensibilità di Cristo verso i poveri e le loro sofferenze; la seconda, sul fatto che Cristo stesso «ha vissuto una vita di povertà, e i cristiani fin dalle origini hanno compreso che, per essere suoi discepoli, dovevano anch’essi vivere una vita di povertà».
Affermava: «Sia la povertà come scandalo, sia la povertà di spirito» possono essere utili, ma il loro significato deve essere interpretato nel contesto storico e globale moderno. Inoltre aggiungeva: «Una nuova nozione di povertà» è emersa durante il secolo scorso, ed è che «la povertà nella Bibbia e nei nostri tempi non è solo un problema puramente economico. È qualcosa di molto più. La dimensione economica è importante, forse quella primaria, ma non è l’unica».
La teologia della liberazione è spesso criticata di offrire un’interpretazione marxista del Vangelo, mettendo l’accento sulla libertà dalla povertà materiale e sull’ingiustizia anziché attribuire il primato alla libertà spirituale.
Gutierrez però, nonostante le critiche che giungevano da tante parti, non fu mai censurato dal Vaticano, ma fu messo solo in guardia dalle implicazioni di questa teologia e dai suoi eccessi.
Al tempo del card. Joseph Ratzinger, la Congregazione per la dottrina della fede emanò due istruzioni su questa teologia: la prima nel 1984, Libertatis nuntius, che attirava l’attenzione «sulle deviazioni e i rischi di deviazioni dannose per la fede e la vita cristiana dovute a certe forme della teologia della liberazione che, in maniera insufficientemente critica, utilizzano concetti presi da varie correnti del pensiero marxista».
La seconda, nel 1986, intitolata Libertatis conscientia in cui si presentava la dottrina cristiana sulla libertà e la liberazione. La Congregazione scriveva: «Mediante la croce e la risurrezione, Cristo ha compiuto la nostra Redenzione, che è liberazione in senso molto forte del mondo, poiché ci ha liberato dal male più radicale, ossia il peccato e il potere della morte».
Verità che inizia con quella della Redenzione e sta al cuore del mistero della fede ed è così la radice e la norma della verità, il fondamento e la misura di tutta l’opera di liberazione.
La lettera di augurio che papa Francesco ha scritto a Gutierrez per il suo compleanno, manifesta la grande stima che egli ha sempre nutrito nei suoi riguardi.
Basti pensare che, dall’autunno 2013, lo ha ricevuto tre volte in udienza; l’ultima lo scorso gennaio nella Nunziatura apostolica di Lima.