A nome di tutti coloro, bambini e adulti che, per la loro formazione cristiana, seguono il metodo catechetico conosciuto come “Catechesi del buon Pastore”, desidero unirmi al ringraziamento che da tante parti d’Italia e del mondo si sta rivolgendo al Signore, Dio della storia e della vita, per la vita di Maria Vingiani.
Fu nel 1954 che l’allieva di Eugenio Zolli, studiosa di letteratura giudaica e di Bibbia, Sofia Cavalletti, e l’educatrice montessoriana Gianna Gobbi iniziarono a Roma l’avventura della “Catechesi del buon Pastore”, attualmente diffusa nei cinque continenti e accolta da tutte le Chiese cristiane.
La sua vitalità ecumenica deve molto a Maria Vingiani, come ricorda la stessa Sofia Cavalletti in una sua lettera: «Per quel che riguarda il mio interesse per i rapporti ebraico-cristiani è stato certamente determinante il mio rapporto con il mio Maestro. Sono così entrata nella Commissione ecumenica della CEI e ho avuto rapporti interessantissimi con Maria Vingiani, quella che io considero la “madre” dell’ecumenismo in Italia. Maria ha fondato il SAE (Segretariato Attività Ecumeniche), intrecciando un’amplissima rete di rapporti con le altre Chiese cristiane e in particolare con l’ebraismo, che Maria giudica, giustamente, il punto di partenza di ogni ecumenismo. I rapporti con Maria mi hanno aiutato a rendermi conto di quanto dobbiamo all’ebraismo, non solo perché è la “radice che ci porta”, ma perché l’ebraismo di oggi ci insegna a ritrovare nella nostra vita di fede delle realtà che, pur essendo sempre state in essa presenti, rimanevano in ombra e non nutrivano più la nostra vita di credenti. Fra queste mi sembra di somma importanza la tensione messianica, l’essere coscienti che anche noi siamo un popolo in attesa, e che quindi virtù basilare è anche per noi la speranza, il tendere verso un completamento. Tutto è compiuto nella persona di Gesù, ma, per ora, in lui solo; mentre il progetto di Dio è fondare un “regno”, è arrivare al momento della storia in cui “Dio sarà tutto in tutti” (1Cor 15,28). E questo è l’oggetto della nostra attesa, della nostra speranza» (in Sofia Cavalletti. La catechesi del buon Pastore. Antologia di testi scelti, EDB, Bologna 2015, p. 17s.).
Nel 1997 un gruppo assai numeroso di catechisti di varie nazionalità e di diverse Chiese cristiane, celebrarono ad Assisi un “ritiro” ecumenico, con la partecipazione di Giuseppe Chiaretti, vescovo di Perugia, Sergio Goretti, vescovo di Assisi, e Frank Tracy Griswold, vescovo della Chiesa Episcopale di Chicago: per prepararsi a quell’evento Sofia ebbe frequenti incontri e lunghe e intense conversazioni con Maria Vingiani, di cui conservava preziosi ricordi, gratissima per i consigli che lei le aveva dato, condividendo preoccupazioni e speranze.
Grazie Maria, a nome della “Catechesi del buon Pastore”.