Nei primi giorni di febbraio ci ha lasciati p. Patrick Regan, abate benedettino e professore di liturgia a S. Anselmo negli ultimi 15 anni. Era arrivato a Roma alla fine della sua carriera accademica e aveva portato a S. Anselmo una simpatia e una competenza rara. Raccontava di aver iniziato a studiare liturgia a Parigi proprio nell’anno 1968: ricordava il movimento studentesco, il clima di rivoluzione e il duro lavoro sulla tradizione del suo studio. Aveva imparato un metodo di lavoro, che applicava con scrupolo e precisione, sia nel fare lezione sia nel seguire studenti. Avevo avuto la fortuna di tenere, insieme a lui, per alcuni anni, il “seminario metodologico” che guidava gli studenti a comporre lo schema per la tesina di licenza. Nel contesto libero ed esigente di quel confronto lo avevo potuto osservare e apprezzare per il tratto umano, il rigore scientifico, lo spunto ironico e la risata sdrammatizzante. Era un uomo buono.
Negli ultimi anni di insegnamento si era dedicato integralmente alla stesura del suo testo più importante, che uscì nel 2012, fu presentato a S. Anselmo e poi venne tradotto anche in italiano: era un lavoro accurato di confronto – dall’Avvento a Pentecoste – del Messale Romano del 1970 con quello del 1962. Ne scaturì un libro prezioso e profetico, che preparava il campo alle novità che la Chiesa cattolica stava per vivere nei mesi e anni successivi. Il libro fu subito tradotto in italiano, da EDB. Per fare memoria di P. Patrick vorrei riproporre il testo della mia presentazione di quel libro, alla fine della quale dicevo:
«Bisogna dare merito al prof. Regan di aver saputo essere sulla pagina così come lo conosciamo dal vivo: sorridente, pacato, sereno, accurato, attento, pieno di umanità, e tuttavia altrettanto dolcemente e umanamente fermo e risoluto nelle sue determinazioni. Nel più tipico “understatement” anglosassone, l’oggettività del discorso si trasforma sulla sua pagina in un giudizio ponderato, equilibrato, ma determinatissimo, che non lascia ombre: ne esce un panorama solare, luminoso, pienamente ed efficacemente convincente… Grazie, p. Patrick, per il servizio che ha reso a tutta la Chiesa e ad ogni fedele. Questo suo libro, corrispondendo così bene alla profezia conciliare evocata all’inizio di queste mie parole, dimostra che essa davvero ha cominciato ad avverarsi. Il suo volume, come una bussola, potrà guidarci lungo la strada che abbiamo davanti, nel lavoro di comprensione teorica e di cura pastorale che i nostri figli si attendono da noi. E noi speriamo di poterlo svolgere appieno, lasciandoci contagiare dalla sua competenza scientifica di professore, ma anche dalla sua fraterna cordialità di padre».
Pubblicato il 16 febbraio 2017 nel blog: Come se non