Il 21 maggio è morta all’età di 85 anni Rosemary Radford Ruether, una delle pioniere della teologia femminista che, nel corso della sua lunga carriera accademica, ha lasciato un segno profondo in molte donne e uomini per quanto riguarda la causa della giustizia: verso le donne, i poveri, le persone di colore. Fu anche una figura teologica di rilievo per ciò che concerne l’ecologia e il rapporto della società con l’ambiente.
Nata nel 1936 a Saint Paul (Minnesota), crebbe prevalentemente con la famiglia tra Washington e la California – di madre cattolica e padre pastore della Chiesa episcopale.
Si impegnò presto, già durante i suoi anni di studio per il dottorato alla Claremont Graduate School, nella causa della giustizia razziale e, nel 1996, con il suo libro “Women Healing Earth” ebbe il merito di far conoscere in Occidente teologhe latino-americane, asiatiche e africane.
Se i suoi scritti e le sue lezioni hanno avuto un impatto significativo su molte cattoliche e cattolici, Rosemary Radford Ruether non insegnò mai presso una istituzione accademica cattolica – nelle quali vedeva mancare quella libertà necessaria alla coscienza cristiana davanti alle molte grida di giustizia nella storia in cui è vissuta.
“Il mio cattolicesimo è quello dell’ala progressista della teologia femminista della liberazione. Questo è il cattolicesimo a cui appartengo e con il quale sono legata in molti modi in tutto il mondo”.