Tony Campolo, voce pionieristica del cristianesimo evangelico e instancabile sostenitore della giustizia sociale, è scomparso il 19 novembre all’età di 89 anni a Philadelphia, Pennsylvania. Nato il 25 febbraio 1935 da genitori italiani immigrati a West Philadelphia, Campolo ha percorso un viaggio che lo ha portato dalle sue radici fondamentaliste a diventare un leader del movimento «Red Letter Christians», lasciando un segno indelebile nella chiesa globale.
Professore di sociologia presso la Eastern University per oltre 50 anni, Campolo ha unito l’analisi accademica con una profonda convinzione spirituale. Il suo lavoro si è concentrato sull’applicazione pratica degli insegnamenti di Gesù, con particolare attenzione al servizio verso i più emarginati. Ha fondato l’Evangelical Association for the Promotion of Education (EAPE), promuovendo iniziative nelle comunità più povere del mondo e ispirando innumerevoli cristiani ad agire con compassione e giustizia.
La carismatica eloquenza di Campolo lo ha portato al centro dell’attenzione degli ambienti evangelici. Durante i suoi anni più attivi, teneva oltre 500 sermoni all’anno, esortando i cristiani a vivere una fede radicata nell’azione. Un momento cruciale è stato la fondazione del movimento «Red Letter Christians», che enfatizzava gli insegnamenti diretti di Gesù, evidenziati nelle Bibbie con lettere rosse. Questa iniziativa si opponeva alla politicizzazione del cristianesimo in America, promuovendo un vangelo centrato su giustizia, misericordia e umiltà.
La sua influenza si estese oltre il pulpito. Campolo fu consigliere di figure come il Presidente Bill Clinton e partecipò a movimenti globali come il Giubileo del 2000, che mirava a cancellare il debito delle nazioni più povere. Nel Regno Unito, la sua collaborazione con iniziative come l’Oasis Trust dimostrò il suo impatto internazionale sull’azione sociale ispirata dalla fede.
Nonostante le controversie, inclusi attacchi per le sue posizioni progressiste su questioni sociali, Campolo rimase fermo nella sua missione. Il suo lascito non include solo contributi accademici e libri, ma anche le innumerevoli vite trasformate dalla sua guida, dai suoi sermoni e dalla sua difesa dei diritti.
La vita di Tony Campolo ha rappresentato l’intersezione tra fede e azione, lasciando un’eredità profonda. È ricordato come un profeta moderno, che ha sfidato i cristiani a vivere la loro fede in modo concreto, elevando l’umanità e onorando gli insegnamenti di Cristo. Mentre arrivano tributi da ogni parte, la chiesa riflette sul suo invito a incarnare l’amore e la giustizia di Dio in maniera tangibile.