Descrizione
L’Apocalisse è sempre un libro meraviglioso e affascinante, con le sue immagini e i suoi simboli. Per entrarvi dentro è richiesto subito il «patto di lettura» che l’autore stabilisce con i suoi lettori. Poi, tutto è chiaro! La presentazione offerta in questo volume segue il modello narrativo, di cui nella Bibbia si conosce l’importanza. Infatti, l’Apocalisse di Giovanni è animata dal desiderio di «raccontare» l’opera di Dio, cioè la salvezza, percepibile attraverso la fede nel cuore stesso dei sussulti della storia umana.
«L’Apocalisse non è un libro di terrore: è il libro del desiderio. Per i credenti, non è la fine di questo mondo, che fa paura, ma è la continuazione della prova che essi subiscono continuamente senza poterne vedere la fine». Queste idee espresse già tempo fa da Christian Duquoc indicano lo spirito dell’ultimo libro della Bibbia cristiana. Scritto alla fine del I secolo, il libro fonda la sua esperienza sulla morte e risurrezione di Gesù Cristo, avvenimento evocato fugacemente (Ap 11,8), ma celebrato ogni «giorno del Signore», luogo e tempo sacramentali delle visioni che vengono raccontate (Ap 1,10). In Oriente il libro viene letto con prudenza – forse a causa della demonizzazione dei poteri politici. Invece, in Occidente, stimola gli artisti che danno corpo e immagine alla sua forza figurativa. Un poeta come Paul Claudel vi attinge molte volte nella sua opera, perché, secondo le sue parole, «non si tratta di capire l’Apocalisse, ma di passeggiarvi dentro».
Sommario
Prefazione (G. Billon). I. Il libro e i suoi autori. II. I settenari. III. Il racconto della fine. Conclusione. Una lettura da proseguire. Elenco dei fuori testo. Per l’approfondimento.
Note sull’autore
Yves-Marie Blanchard è sacerdote della diocesi di Poitiers, professore emerito di esegesi del Nuovo Testamento al Teologicum dell’Institut catholique di Parigi, membro del gruppo di Dombes. È specialista del corpus giovanneo e dei Padri della Chiesa, ha collaborato a molti Cahiers Évangile e redatto il numero dedicato a Gli scritti giovannei. Una comunità testimonia la sua fede (Les écrits johanniques. Une communauté temoigne de sa foi, 2006). Ultime opere: L’Évangile du Christ Roi ou la figure johannique de l’Agneau, DDB 2012 e L’Église mystère et institution selon la quatrième évangile, DDB 2013.
Yves-Marie Blanchard, Il libro dell’Apocalisse, collana «Temi biblici» 11, EDB, Bologna 2017, pp. 104, € 15,00. 9788810225110
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Per Leonardo da Vinci la Gioconda, potrebbe essere un’ultima Madonna che apparirà in tempi apocalittici, senza il Bambino con sé, contrariamente alle molte Madonne da lui precedentemente dipinte. Monna Lisa è la Madonna che precede il Giudizio Universale, di Michelangelo e quello finale ad opera del Figlio. Cfr. ebook/kindle: L’Apocalisse secondo Leonardo e Michelangelo. Leonardo prima della Gioconda aveva dipinto un Gesù come Salvator Mundi, che ricorda la figura della Gioconda, ma i figli maschi assomigliano alle madri. La Gioconda è un volto madre, che contiene tutti i volti, a partire da quello dell’autore. Ma chi è più madre di Maria!? La Gioconda è la Madonna di Medjugorje?