Descrizione dell’opera
Nella Francia del Medioevo, il giocoliere Barnaba di Compiègne decide di farsi monaco per cantare le lodi alla Vergine, ma ben presto si accorge che gli altri frati del convento scrivono trattati e li ornano di miniature, scolpiscono statue o compongono inni, mentre lui non sa fare nulla e si scoraggia fino al giorno in cui le sue assenze diventano frequenti. Insospettiti, i confratelli e il priore lo spiano dalle fessure della porta della piccola cappella in cui Barnaba è solito ritirarsi. Ciò che vedono li sconvolge. Lo credono impazzito e gridano al sacrilegio, ma in quell’istante accade qualcosa di imprevedibile che assomiglia a un miracolo.
Nel racconto di Anatole France la leggenda cristiana si trasforma in un racconto popolare non privo di un tratto di sovversione, poiché consente al gesto profano di assumere anche un significato religioso, all’acrobazia di diventare preghiera e alla semplicità consapevole del proprio limite di trasformarsi in virtù.
Sommario
Racconto. Nota di lettura. Acrobazia e preghiera (R. Alessandrini). Appendice. La beatitudine dei semplici (A. Luciani).
Note sull’autore
Anatole France è lo pseudonimo dello scrittore François-Anatole Thibault (1844-1924), Accademico di Francia e premio Nobel per la letteratura nel 1921. Dopo il primo successo, Le crime de Sylvestre Bonnard (1881), e un periodo di giornalismo letterario, la sua opera narrativa ha presola forma dei ricordi d’infanzia, delle leggende cristiane e medievali e della satira sociale.
Anatole France, Il Giocoliere di Maria. Con un testo di Albino Luciani. A cura di Roberto Alessandrini, Collana «Lampi», EDB, Bologna 2016, pp. 48, € 6.00. 9788810567210
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