Descrizione
La preghiera del Padre nostro è stata di recente ripensata e riscritta da due teologi, Vito Mancuso e José Tolentino Mendonça, dal gruppo folk rock dei Gang, dal cantautore Vasco Brondi (meglio noto come Le luci della centrale elettrica), dal gruppo di rock alternativo Il Teatro degli Orrori e dallo scrittore Erri De Luca.
L’analisi delle loro rielaborazioni mostra un comune denominatore: l’intenzione di responsabilizzare l’uomo – nella sua relazione con l’altro, con sé e con il mondo – facendo leva su un testo condiviso. In particolare, la declinazione laica del discorso da parte dei Gang e di De Luca riguarda il rapporto con i migranti, con gli sbarchi e le stragi del Mediterraneo, cioè con un conflitto culturale e politico a tutt’oggi irrisolto.
In questi testi, il dialogo tra la letteratura e altri linguaggi esprime quindi una lettura profonda del nostro tempo, offre un orizzonte non banale a cui tendere e dimostra come esso sia cercato da artisti diversi attraverso le parole di una preghiera universale ripensata e riscritta anche in chiave civile. È l’espressione della ricerca di un «noi», di una comunità solidale capace di costruire parole diverse rispetto alla retorica dominante.
Sommario
1. Riscrivere una preghiera, fare una provocazione. 2. Il Padre nostro: contesto e testo. 3. La struttura e il discorso. 4. Tra lingua della Chiesa e retorica. 5. Pier Paolo Pasolini e la sfida. 6. Il Teatro degli Orrori e l’impotenza. 7. Vasco Brondi (Le luci della centrale elettrica) e l’abbandono. 8. Erri De Luca, la preghiera e la poesia. 9. Usare la lingua della Chiesa. 10. Da Padre nostroa Mare nostro: una preghiera «sovversiva». 11. La funzione politica della parola. 12. Tra teologia e letteratura: Erri De Luca, Vito Mancuso e José Tolentino Mendonça. 13. Il teatro, la musica e il Mare nostro. 14. Da Mare nostroa Marenostro: i Gang. 15. La scrittura e una tradizione mediterranea. 16. La riscrittura e lo scarto conoscitivo. Ringraziamenti.
Note sull’autore
Alberto Sebastiani, pubblicista, insegnante e ricercatore, collabora alle pagine culturali di Repubblica e lavora per l’Università di Bologna a progetti editoriali e televisivi. Di Silvio D’Arzo ha curato Opere (con Emanuela Orlandini e Stefano Costanzi, Monte Università Parma 2003) e Lettere (Monte Università Parma 2004). Ha inoltre pubblicato Le parole in pugno. Lingua, società e culture giovanili dal dopoguerra ai nostri giorni (Manni 2009), Nicolas Eymerich. Il lettore e l’immaginario in Valerio Evangelisti (Odoya 2018) e i tre volumi che raccolgono i tredici romanzi del «Ciclo di Eymerich» di Valerio Evangelisti (Mondadori 2019).
Alberto Sebastiani, Padre nostro. Riscritture civili di una preghiera tra musica e letteratura, collana «Lapislazzuli», EDB, Bologna 2020, pp. 176, euro 18,00.