Ne dà ampio resoconto l’editoriale della rivista Reflexion y Liberacion, edita in Cile. Sodalizio è molto diffuso nel paese andino, dove ha una chiara matrice pastorale-ideologica simile ai Legionari di Cristo e al gruppo Pia unione sacerdotale del cileno Fernando Karadima, fondatore della “tenebrosa” e “potente” Pia unione.
Il Sodalizio arrivò a Santiago del Cile nel 1999, invitato dall’allora arcivescovo , card. Francisco Javier Errazuriz. Nel 2007 si inaugurò il Centro pastorale e la comunità del Sodalizio in Maipù, dove già il Sodalizio aveva messo piede dall’arrivo in Cile. Nel 2011 l’attuale arcivescovo di Santiago, il vicentino card. Ricardo Ezzati, salesiano, benedisse la nuova cappella “Madre di Dio” nella zona cordigliera della città. L’opera di evangelizzazione del movimento raggiunse anche Puerto Montt, diocesi di oltre 280 mila cattolici, grazie al compiacimento dell’arcivescovo locale, Cristian Caro Cordero.
Gruppi di giovani e adulti del Sodalizio si diffondono un po’ ovunque, esercitando una forte azione di evangelizzazione. Ne viene coinvolta anche l’Università Gabriella Mistral, che dà vita a diverse attività, stringendo legami anche con l’Università delle Ande, dell’Opus Dei. A Santiago del Cile le iniziative del Sodalizio coinvolgono il collegio San Giuseppe e altri collegi, dove un forte accento è posto sull’insegnamento. Anche se non direttamente sotto la responsabilità del Sodalizio, vi è stretta collaborazione a Crece Chile, una comunità educativa basata sui valori cattolici, la promozione integrale della persona con progetti educativi in ambienti di scarse risorse. Il lavoro educativo è simile a quello svolto dai Legionari.
Alejandro Moroni, il superiore generale del Sodalizio, collaborò intensamente fin dal 1999 alla fondazione di un collegio a Santiago e a diffondere il movimento. Licenziato in Educazione, è stato membro del direttivo dell’Università Gabriella Mistral. È stato lo stesso Moroni, sul finire del 2015, a dire che c’era un visitatore apostolico, mons. Fortunato Paolo Urcey, nominato dalla Santa Sede fin dall’aprile 2015, che stava visitando le comunità del Sodalizio, «ad inquirendum et referendum» (per investigare e riferire). È vescovo prelato di Chota, oltre 350 mila cattolici, nominato dalla Congregazione per gli Istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Comunicava Moroni che la visita si sarebbe conclusa nel marzo 2016, motivata dalle denunce giunte alla Santa Sede contro Luis Fernando Figari. Una visita svolta all’inizio sotto il rigido segreto, poi resa pubblica.
Osserva l’editoriale di Reflexion y Liberacion che Luis Fernando Figari del Sodalizio, Marcial Maciel dei Legionari e Fernando Karadima della Pia unione sacerdotale si possono mettere sullo stesso piano; differiscono di poco ed ebbero la copertura ad alto livello sia nei loro paesi di origine sia a Roma. «Oggi il mondo sa che non sono pochi i vescovi, arcivescovi e cardinali che per azione diretta od omissione non investigarono né accolsero le denunce dei giovani abusati sessualmente. Quell’epoca nera e tragica della Chiesa cattolica ha oggi nuovi protocolli di azione e contenimento per gli abusi che si commettono anche all’interno della Chiesa e che molte volte si tacciono o si passano sotto silenzio per diversi motivi » ( Editoriale). Il danno per la Chiesa è enorme.