Caro Carlo,
nel giorno della tua cresima, vogliamo scrivere qualche pensiero dedicato a te.
Oggi è una tappa speciale del tuo cammino di crescita.
Dal momento che, da noi, si usa ricevere la cresima a 12-13 anni, molte persone la considerano una specie di “rito di passaggio” che segna la fine dell’infanzia e l’inizio dell’adolescenza.
E, poiché conclude il percorso del catechismo “obbligatorio” per chi vuole riceverla, molti pensano che segni la fine della formazione cristiana e, in pratica, non se ne interessano più…
Il problema è che la cresima non è né un rito di passaggio, né la conclusione della formazione cristiana, che – in realtà – è rimasta ad un livello molto elementare, adatto ai bambini.
Noi pensiamo che, per rendere chiaro questo, la cresima dovrebbe essere amministrata, per chi la vuole, quando si è molto più grandi!
Con questo “segno” (= sacramento), infatti, siamo chiamati a decidere di vivere secondo la “buona notizia” (evangelo) che Gesù ci ha portato e ci ha mostrato con la sua vita.
Nello stesso tempo, la cresima ci assicura che non siamo soli in questo impegno, perché Dio stesso, grazie allo Spirito Santo, è con noi e in noi.
Ti sembra un po’ difficile tutto questo? Hai ragione! In effetti lo è.
Ma proprio questo può farti capire che sei solo all’inizio del tuo cammino.
Visto che ricevi la cresima ora, a 12 anni (pensa che la nostra cresima è avvenuta quando eravamo ancora più piccoli: a 7 anni!), crediamo che dovresti considerarla un punto di partenza.
Sta iniziando per te l’età in cui diventi capace di pensare con la tua testa in modo più consapevole.
Se lo vorrai, potrai cominciare una tua ricerca di Dio, che ti accompagnerà per tutta la vita e che ti aiuterà a vivere bene, con passione e con gioia, dando senso e valore ad ogni giorno e ad ogni esperienza.
Ti auguriamo, oggi, di incamminarti su questa strada. E di non abbandonarla mai.
nonna Margherita e nonno Andrea
14 maggio 2017