Sembrerà impertinente la domanda; in realtà, rivolta a chi ha ancora presente il concetto di peccato, è una domanda alla quale rispondere con sincerità e, secondo me, affermativamente.
La cultura moderna ha oramai abbandonato il concetto di peccato: il sacramento della penitenza è poco frequentato anche da chi è cristiano fedele. L’umanità occidentale, opulente e sicura di sé, ha deciso che la morale è personale. Nessuna religione, nemmeno quella cattolica, ha il potere di stabilire regole di comportamento. Da qui la fissazione di paletti personalizzati di ciò che è bene e male.
A ciò ha contribuito l’individualismo assoluto ed esasperato, aggravato dalla presunzione di conoscere ogni comparto della conoscenza, compreso quello della ricerca scientifica e della scienza medica.
I quattro argomenti contro
Chi non vuole vaccinarsi sostanzialmente fa riferimento a quattro argomenti: la paura, il complotto, l’inefficacia, gli effetti collaterali.
Dicono che esiste la malattia della blenofobia: disturbo piuttosto comune. È la paura dell’ago: suscita disagio, ansia o forte avversione, con conseguenti svenimenti, capogiri, nausea e brividi. È associata alla paura del sangue. Se il disturbo non è risolto, il non vaccinarsi può essere comprensibile, anche se rimane il problema di fondo di un malessere che va superato.
Il complotto è un capitolo nuovo richiamato a proposito e a sproposito anche per il virus. Le notizie globali che riguardano la scienza, l’economia, la politica, le istituzioni, il potere offrono la strada facile per invocare il complotto nel mondo.
Il Covid ha invaso la terra: sapere se e come è nato e si è esteso non cambia la sostanza della pandemia. È una tragedia alla quale occorre rispondere. Produce sofferenze, sforzi sanitari fuor dal comune, impedisce la normale vita sociale ed economica, non risparmiando nessuno. Ha fatto una strage delle persone fragili.
Ignorare queste conseguenze, significa avere seri ostacoli di natura psichiatrica, orientati a un solipsismo personale grave, di fatto non gestito. Il virus è invisibile; non conosci chi ne è contagiato e come si sposta. Isolarsi totalmente significherebbe ritornare all’età della pietra con una sopravvivenza arcaica ed elementare.
Gli effetti negativi collaterali fanno parte della scienza medica. Nessuna medicina è innocua; non agisce allo stesso modo per tutti, spessissimo però salva la vita. I vaccini hanno dimostrato una difesa efficace. La storia della medicina attesta che molte battaglie sono state vinte.
Il nostro Ministero della salute descrive le vaccinazioni possibili: alcuni di questi vaccini possono essere elusi; sicuramente non quello del Covid 19. I quattro milioni di morti nel mondo sono un’infinità che non si può aumentare: per la nostra Italia 130 mila morti sono sufficienti e qualcuno continua a morire. La domanda è: qualche persona poteva vivere con una vaccinazione in più?
Perché parlare di peccato
A partire da questa domanda ritorna il peccato di omissione. Prima di tutto verso se stessi. Il celebre comandamento cristiano dell’amore suggerisce di voler bene all’altro come a se stessi. Vaccinarsi significa volersi bene: non farlo significa permettere il male, anche se nessuno potrà mai definire esattamente chi ne è stato causa.
Proteggere la vita è il rispetto oltre che umano anche religioso della creazione. Nel progetto di Dio l’umanità è chiamata all’equilibrio, all’armonia, a una sopravvivenza serena e la più longeva possibile.
Il non vaccinarsi produce effetti negativi al mondo intero. Le trasmissioni internazionali dicono che il virus non ha confini. Essendo diffusivo, gli basta poco per moltiplicarsi. Da qui l’impegno corale a una battaglia che salvaguardi tutti, soprattutto i più poveri che non avranno la possibilità di difendersi, perché i vaccini si comprano e costano.
In questa vicenda non tutto è filato liscio. L’improvvisa apparizione del virus ha mandato in tilt anche la scienza: troppe voci di scienziati che hanno confuso ipotesi con dati sicuri, con prospettive non sempre verificate. Una presunzione con pizzichi di vanagloria. Anche la politica è caduta in affanno. Si è presentato il dilemma tra economia e salute, in equilibri difficili da armonizzare. La risposta più autentica è stata: senza salute non c’è economia, anche se le pressioni sono state forti e non sempre giustificabili.
Una lezione andata a vuoto
Dispiace che la Chiesa, con la sua coscienza, si sia tenuta in quasi silenzio. Ha ingaggiato in Italia nel 2020 con le autorità civili la presenza nelle chiese. Un piccolo problema sulle cerimonie da seguire, a confronto del dramma che si stava consumando, pur avendo pagato con lutti numerosi di molti suoi sacerdoti.
La speranza nascosta che la pandemia avesse scosso le coscienze sui limiti superati nell’economia, nell’ambiente, nello stile di vita, è andata delusa.
I primi riscontri dicono purtroppo che le morti ci hanno insegnato poco. Libertà, consumi, sicurezze, economia sembrano i temi salienti dopo le ondate pandemiche. La tristezza di non avvertire che occorre cambiare, che occorre ristabilire nuovi equilibri, il fatto di non chiedersi perché nel mondo possano morire in questo modo milioni di persone non lasciano intravedere buone prospettive.
La paura è che altre prove ritorneranno a far capire la bellezza della vita sulla terra a condizione che si rispettino le creature umane, l’ambiente, le risorse. Sarà bello il giorno nel quale potremmo lodare il Signore con le parole del salmo 104:
«Signore, mio Dio, tu sei veramente grande; sei vestito di splendore e di maestà. / Egli si avvolge di luce come d’una veste; stende i cieli come una tenda; egli costruisce le sue alte stanze sulle acque; fa delle nuvole il suo carro, avanza sulle ali del vento; / fa dei venti i suoi messaggeri, delle fiamme di fuoco i suoi ministri. / Egli ha fondato la terra sulle sue basi: essa non vacillerà mai».
sono allucinato dal titolo dell’articolo (che comunque dà un’indicazione chiara editoriale) e dal modo di don Vinicio di affrontare il problema. dico solo questo: questo sì che è peccato grave (di molti politici osannati, Draghi incluso, che occupano ignobilmente le poltrone del governo; il peccato di avere trascurato le cure monoclonali, l’assistenza domiciliare ai malati e tante altre cose che avrebbero risparmiato, con certezza, molte morti. e morti senza un minimo di decoro e di accompagnamento da parte di amici e parenti. sull’uso “criminale” e divisivo del green pass, dico pure che il fatto stesso che in Chiesa non ci si può contagiare, che nei cinema e teatri non abbiamo avuto alcun contagio mesi fa quando riaprirono per 4 mesi, dimostra che questo peccato (discriminare chi si vaccina o chi no per andare a mangiare una pizza) è molto peggiore della eventuale omissione di chi non si vaccina. anche perchè rimane il fatto che chi viene vaccinato non dovrebbe temere alcun contatto con chi non si vaccina, giusto? quindi quale è il problema? cordiali saluti
Quando ho scritto l’articolo sui vaccini mi è venuto spontaneo il ricordo di due episodi non recentissimi: la morte delle sei suore Poverelle di Bergamo, tutte infermiere, decedute tra il 25 aprile e il 28 maggio del 1995 a Kikwit nella Repubblica Democratica del Congo, a causa dell’epidemia di Ebola. Sono state dichiarate venerabili dalla Congregazione per le cause dei santi per la loro eroicità. Mi è venuto in mente anche il coraggio, fino alla morte, del dott. Carlo Urbani, insieme a quattro operatori sanitari (29 Marzo 2003), impegnato a scoprire il morbo della Sars: era consulente dell’Organizzazione mondiale della sanità. Ha lasciato la moglie e tre figli. Mi piacerebbe che fosse dichiarato anche lui almeno venerabile, anche se non tutti sono chiarati tali, nonostante lo siano stati in vita. I ricordi mi hanno portato a concludere che se fosse esistito un vaccino non sarebbero morti, da cui la domanda se, con i vaccini oggi presenti e non utilizzati ci sia omissione, anche colpevole.
I commenti postati sono di vario genere. Un paio appellano alla dichiarazione della Congregazione della Dottrina della fede, che ha dichiarato che il vaccino non è obbligatorio. Domanda: il vaccino che ha garantito il green pass al Papa era stato certificato “non procedente da feti abortiti?” Se ci dicono la marca, saremmo tranquilli!
Seconda domanda: i 4 milioni di morti nel mondo, i 130 mila morti in Italia non hanno intenerito né Lorendo M., né Blanca, preoccupati “dei fardelli pesanti sulle spalle della gente e chiamare peccato ciò che non lo è, questo è peccato!!!” Ma quanto vale questa libertà personale? Così tanto da essere tutelata a fronte di milioni di morti? Un dettaglio: il Governatorato della Città del Vaticano ha reso obbligatorio il green pass per chi frequenta la mensa del Vaticano: forse una telefonata tra il card. Bertello, Presidente del Governatorato della Città del Vaticano e il card. Ladaria, Prefetto della congregazione della Dottrina della fede sarebbe utile, così da allineare teoria e prassi in modo da risolvere il contradditorio tra l’obbligo e la volontarietà.
A Gian Piero rispondo che il problema della pandemia tratta di vita e di morte. E confermo che la questione posta da me è morale, non politica. L’appello al “mio regno non è di questo mondo” è fuori luogo. In questo mondo, visto che ci viviamo, di che dovremmo occuparci? Ho il vago sospetto che a Gian Piero piaccia una religiosità intima e personale, ininfluente sulle scelte concrete, con una vena di anticlericalismo che non guasta mai.
Paolo Cardoni, pone un problema vero. Come mai per la partecipazione per le funzioni religiose non si chiede il green pass? Tra le varie risposte che mi son date, forse sono state ritenuti sufficienti i comportamenti che si tengono in Chiesa: scarsa affluenza, mascherina, distanziamenti, non contatti, non scambio della pace, tutti immobili e impalati! Infine tranquillo; la comunione non si nega ai pochi che la chiedono: sposati, conviventi, figli dentro e fuori del matrimonio, chi porge la mano nuda o con il fazzolettino, nessuno escluso. Comunque hai fatto bene a vaccinarti, perché il virus può uccidere e i vaccini limitano la morte.
Infine ringrazio Roti Luca, perché ha colto il senso della domanda che ho posto. Vivo quotidianamente con persone che lottano per la vita: in tale situazione si comprende che cosa significa vivere. Persone che debbono scegliere se accettare o rifiutare la tracheotomia, l’alimentazione per via endoscopica, in carrozzina o in lettiga con l’ausilio dell’ossigeno.. Se esiste qualcosa che impedisce sofferenza ben venga,
A Salfi dico che l’ispirazione va seguita. Ripensandoci non me ne pento.
caro Don Vinicio
Le ragioni di coscienza per cui le persone potrebbero non volersi vaccinare vanno oltre l’uso remoto delle cellule incriminate. La chiesa insegna che la coscienza è il sacrario dell’uomo e va rispettato profondamente, lì dove Dio parla a ciascuno. Una persona può giungere alla legittima convinzione che nel rapporto rischi-benefici (fisici, psicologici, economici, spirituali) sia personali che comunitari, il non vaccinarsi sia la scelta più opportuna. Così come altri possono ritenere altrettanto legittimamente che vaccinarsi sia una cosa buona e persino doverosa, per proteggere se stessi e gli altri. Ma non si può affermare che le persone che non si sono vaccinate sono insensibili a 4 milioni di morti, insinuando una loro colpevolezza. Oltretutto i dati scientifici, epidemiologici, l’informazione che ci viene offerta non sono sempre trasparenti e incontrovertibili (ci sono giornalisti onesti, ma essi non possono che rilanciare quello che viene fatto filtrare). Vi sono enormi interessi economici (Big Pharma ecc..) e politici in gioco. Non si tratta di complottismo, ma di sano realismo. Basta pensare a piazza Fontana, Ustica, la strage di Bologna con tutti i depistaggi….e se si pensa che ormai sia “acqua passata”, guardiamo all’ Afghanistan. Qual’è la verità? Con il Covid tutti sono diventati improvvisamente buoni e onesti, paladini dei diritti umani e del bene dei popoli? Quelli stessi governanti che hanno fatto il disastro Afghanistan- con un presidente appoggiato per anni che scappa in un elicottero pieno di soldi, avrebbero gestito la crisi Covid in modo esemplare e senza conflitto di interessi? Non vi è nessuno che tenta di trarre vantaggio da questa enorme situazione? Credere alla totale buona fede di coloro che dicevano che la guerra in Afghanistan era doverosa e ora presentano la vaccinazione come unico modo di uscire dalla pandemia è arduo. Porsi domande sulla veridicità del racconto mass mediatico è giusto e realista. Chiamare il non vaccinarsi “peccato di omissione” è un pò avventurarsi in ciò che spetta a Dio, cioè separare il grano dalla zizzania, è leggere la realtà come se non esistessero toni di grigio difficili da discernere.
La Chiesa che pure deve impegnarsi nel sociale, deve farlo con prudenza. Tranciando di netto questioni non chiare rischia sempre di darsi la zappa sui piedi e non rende un servizio alla Verità, oltre che dare di sé l’immagine di una istituzione compromessa col potere politico
Concordo su tutto quanto scritto da Lorenzo M.
Carissimo don Vinicio,
hai scritto tante cose belle, questa te la potevi risparmiare. Con affetto.
Grazie don Vinicio per la sua bella e profonda riflessione. Aiutare a “far pensare” il popolo cristiano sugli scenari aperti dalla pandemia planetaria, tregici, mortali e ad oggi impenderabili nei loro effetti e nella loro durata, è un servizio gradito, importante e indifferibile. Venire meno a un atto di “responsabilità sociale e comunitaria/collettiva” è sicuramente una omissione morale sempre condannabile e contraria al Vangelo della vita e dell’amore. Sicuramente restano da approfondire molti aspetti, ma solo aver aperto la riflessione sul senso del “peccato” in relazione ai troppi “novax” ideologici, che magari sono i primi a battersi il petto sulle panche delle chiese, è un gra merito.
Occorre ricordare che, nonostante quanto affermato personalmente in discorsi vari dal Papa, vescovi e sacerdoti…la questione morale è stata già chiarita al più alto livello, da un documento del Dicembre 2020 della Congregazione della Dottrina della Fede, approvato da Papa Francesco, la vaccinazione non può essere vista come un obbligo morale, cito: “Nello stesso tempo, appare evidente alla ragione pratica che la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria. In ogni caso, dal punto di vista etico, la moralità della vaccinazione dipende non soltanto dal dovere di tutela della propria salute, ma anche da quello del perseguimento del bene comune. Bene che, in assenza di altri mezzi per arrestare o anche solo per prevenire l’epidemia, può raccomandare la vaccinazione, specialmente a tutela dei più deboli ed esposti. Coloro che, comunque, per motivi di coscienza, rifiutano i vaccini prodotti con linee cellulari procedenti da feti abortiti, devono adoperarsi per evitare, con altri mezzi profilattici e comportamenti idonei, di divenire veicoli di trasmissione dell’agente infettivo”. Non vaccinarsi non è affatto peccato. Filtrare il moscerino e ingoiare il cammello, legare fardelli pesanti sulle spalle della gente e chiamare peccato ciò che non lo è, questo è peccato!!!
Agradezco a Lorenzo M. la aclaración que hace, ya que el artículo bajo capa de cristianismo dulzón , tiende a oprimir las conciencias, de los que sí nos arrepentimos, sí nos confesamos.
Confondere politica e religione e’un vecchio vizio : oggi si arriva a dire che chi non si vaccina fa peccato, come ieri si diceva che chi non obbediva all’autorita’ del re ,voluta da Dio, faceva peccato. E’sempre la solita solfa : alcuni preti continuano a cambiare le parole del Cristo “Il mio Regno non e’di questo mondo” con le parole” il regno della Chiesa e’di questo mondo ”
Un domani l’autorita’ costituita importa il marchio della Bestia per poter vendere e comprare : e questi stesso preti diranno chi non si fa il marchio della Bestia fa peccato
La fede acritica nella scienza è peccato di idolatria? Ha forse basi scientifiche e oggettive obbligare l’uso di un vaccino di cui, come è scritto nel contratto Pfizer, “L’acquirente riconosce che gli effetti a lungo termine e l’efficacia del vaccino non sono attualmente noti e che potrebbero esserci effetti negativi del vaccino che non sono attualmente noti.”? Mi sembra molto peggio demonizzare indiscriminatamente chiunque tenti di argomentare il proprio punto di vista critico sul vaccino affiancandolo a paranoici complottisti. Lo dico da cristiano vaccinato che ha tre figli maggiorenni purtroppo tutti vaccinati pur di poter avere una vita sociale apparentemente decente mentre in chiesa gente molto più a rischio (vista l’età media) potrebbero andare tranquillamente senza. Non vedo nessuna logica scientifica. Però, a pensarci bene, la sua argomentazione contiene un green pass implicito: niente vaccino niente comunione.