Il Centro di alti studi «Evangelii Gaudium» dell’Istituto Universitario «Sophia» offre per il secondo anno consecutivo un corso in 3 moduli per riflettere su, e praticare la sinodalità.
Il sinodo sulla sinodalità è, per molti aspetti, una grande novità. Non solo e non tanto perché mette sul tappeto questioni urgenti e dirimenti nella vita della Chiesa, ma anche e soprattutto perché, in modo inedito, vuole coinvolgere tutto il popolo di Dio. Infatti, nel biennio che ha preceduto l’assise sinodale, che in questi giorni sta svolgendo al termine, si è cercato, in modo vario e con esisti diversi, di coinvolgere tutta la Chiesa nel processo.
L’evento è di portata epocale certamente per l’universalità della partecipazione, ma anche per l’autocomprensione della Chiesa stessa nella sua identità, nel suo dinamismo e nelle modalità di partecipazione e azione dei suoi membri alla sua stessa vita. Ecco dunque che sinodo e sinodalità non designano soltanto un evento, ma anche un’identità e un metodo per essere Chiesa oggi.
Declinarla concretamente
Se l’identità della Chiesa è la comunione di un popolo che cammina assieme, si pongono allora varie questioni sulla modalità di partecipazione di questo popolo, poiché, è evidente, non tutti partecipano allo stesso modo, con le stesse responsabilità e con la stessa autorità ed esercizio del potere. Se tutti i battezzati sono infatti uguali in quanto a dignità, com’è possibile una partecipazione di tutti alle decisioni che devono poi essere prese nei vari organi di governo, dalle parrocchie ai dicasteri, evitando la democrazia diretta e al tempo stesso una gerarchizzazione di fatto escludente?
Inoltre – e questa è forse la questione centrale – qual è il modo, il metodo, per camminare insieme come popolo che, camminando, diventa vera e propria comunità ecclesiale? Insomma, come si fa a stare insieme nella Chiesa, conservando e valorizzando le differenze e, al tempo stesso, vivendo in comunione?
Il processo sinodale si propone, infine, oltre alla partecipazione e alla comunione, anche un orizzonte d’azione, un obiettivo: la missione. Senza quest’ultimo elemento il sinodo potrebbe rischiare di rimanere chiuso in una sterile autoreferenzialità, magari formalmente ineccepibile, ma, alla fine, nient’affatto performativa. Come può dunque la Chiesa farsi polo dialogico delle varie istanze che attraversano oggi l’umanità? Come può offrire, senza imposizione, a ciascuna, la luce che scaturisce del lieto annuncio del Vangelo?
La necessaria formazione
Intorno a queste tre questioni – partecipazione/comunione, metodo e missione – si struttura il corso sulla Sinodalità del Centro Evangelii Gaudium (CEG) dell’Istituto Universitario «Sophia» di Loppiano. Il corso, giunto alla sua seconda edizione, si propone di affrontare ciascuna di queste tematiche in un percorso annuale scandito in tre moduli.
I titoli dei moduli sono di per sé esplicativi delle problematiche che saranno poste sul tappeto durante le varie lezioni: nei mesi di novembre e dicembre si parlerà, in 6 lezioni di Diversità di ministero ma unità di missione. Gennaio e febbraio vedranno alternarsi 7 docenti attorno al tema metodologico: Luoghi e metodo della partecipazione. Infine, a marzo e aprile, l’ultimo modulo dal titolo: «Discepoli-missionari» per promuovere la fraternità coinvolgerà altri 7 docenti. Il corso si concluderà con una tre giorni laboratoriale presso l’Istituto Universitario «Sophia» nel mese di maggio.
Ogni modulo vede la partecipazione, di docenti qualificati di diverse provenienze, oltre ad alcuni protagonisti dell’assemblea sinodale. L’intento è quello di offrire un discorso corale e polifonico, in modo da presentare ai partecipanti un poliedro dalle molte facce su questo cammino decisivo e decidente per la Chiesa di oggi e di domani.
L’interesse per il corso sulla sinodalità si conferma alto anche in questa seconda edizione che conta un numero di più di 100 iscritti, che si connetteranno da varie parti del mondo. L’interculturalità sarà una volta ancora la pedana di lancio per uno scambio proficuo sulle diverse esperienze ecclesiali dei partecipanti, molti dei quali sono impegnati in diversi ministeri a servizio della Chiesa: sacerdoti, religiosi e religiose, laici che operano attivamente nella pastorale, professori universitari e insegnanti di religione, oltre a vari iscritti molto attenti al tema della sinodalità.
Le lezioni frontali sono integrate dal coinvolgimento attivo dei partecipanti che, a ogni sessione, vengono invitati a prendere parte a dei gruppi virtuali in cui scambiarsi punti di vista, esperienze, osservazioni e domande che potranno poi sottoporre ai docenti e agli altri partecipanti nella parte conclusiva di ogni lezione. Al termine di ogni modulo, per chi lo desidera, sarà anche possibile presentare un elaborato che prevederà il riconoscimento di 3 ECTS.
Oltre alla dinamicità delle lezioni, il corso si caratterizza per la sua flessibilità: è infatti possibile partecipare solamente come uditori a uno o più moduli a scelta.
Per iscriversi al corso o richiedere informazioni è possibile consultare il sito dell’università (qui) o scrivere per email a ceg@sophiauniversity.org. Qui il programma del corso.