Economia e giustizia del regno

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Si è svolto a Madrid, nei giorni 7-11 maggio 2023, il Seminario organizzato dalla Commissione teologica internazionale dei padri dehoniani (cf. qui sul sito ufficiale della Congregazione). Il Seminario, celebrato nella sede dell’Università ESIC (istituzione accademica che è espressione della Provincia spagnola dei dehoniani), ha affrontato la questione economica come urgenza del nostro tempo. Dopo una giornata impegnativa di conferenze (8 maggio) e due giorni nei quali le Commissioni teologiche continentali hanno esposto le  riflessioni preparate in vista dell’evento (9-10 maggio), i partecipanti hanno individuato, nei contesti di appartenenza, le sfide più urgenti, le opportunità da cogliere e le risorse che i dehoniani possono mettere in gioco per accompagnare il passaggio «verso un’economia per tutti: inclusiva, sostenibile e giusta». Riprendiamo il Messaggio finale consegnato alla Congregazione in conclusione.

scj madrid

(1) La società cambia in modo così vertiginoso che sembra non abbiamo il tempo di abituarci a nulla di nuovo. Un istante cambia e subito ne subentra un altro. Come possiamo annunciare il Vangelo in un mondo così mutevole, con un mercato che ci seduce con promesse di felicità da comprare nei negozi? Al termine del Seminario Verso un’economia per tutti: inclusiva, sostenibile e giusta, tenutosi a Madrid dal 7 all’11 maggio, i membri partecipanti vorrebbero condividere con voi, fratelli della Congregazione, le risposte a queste importanti domande.

Anche Padre Dehon ha dovuto pensare a come annunciare e vivere il Vangelo nel suo mondo in trasformazione. Si è preso il rischio di pensare, di consultare persone del mondo dell’industria, di approfondire il nascente pensiero sociale cristiano e, grazie a questo sforzo, si è forgiata una parte della nostra spiritualità.

(2) Le Commissioni teologiche continentali hanno dovuto riflettere per un anno su come parlare di un’economia per tutti. Hanno elaborato riflessioni in cui giustizia, sostenibilità e inclusione sono state prese in considerazione come elementi essenziali per vivere in modo cristiano.

Dopo un anno, qui a Madrid, le commissioni si sono confrontate con esperti di economia, interlocutori saggi che hanno aperto il nostro spazio di dialogo teologico intercontinentale. Sono emerse tre sfide inquietanti che riteniamo debbano essere approfondite ed elaborate a livello intellettuale, pastorale e spirituale.

(3) È possibile un’economia giusta per tutti nell’Antropocene e nella pluralità delle culture? La nostra risposta è che è possibile, e implica il superamento di una visione unica dell’economia che attualmente si impone. Siamo chiamati a lavorare sinodalmente con esperienze, voci e visioni diverse, facendo i conti tutti insieme con le ingiustizie delle nostre economie.

Parole come Ubuntu, Buen Vivir o Commons, ci ricordano che il Vangelo deve essere pensato nel contesto odierno, difficile, plurale, ma allo stesso tempo affascinante. Affascinante perché ricco di idee, sogni e interpretazioni diverse. La nostra sfida è quella di saper riparare le ferite causate da una visione dominante e di ascoltarci a vicenda per costruire un poliedro di voci e visioni accattivanti.

(4) È possibile uno sviluppo sostenibile e rispettoso in un mondo caratterizzato da un’economia predatoria? Più che chiederci se è possibile, dobbiamo dire che è veramente necessario.

Dobbiamo optare per un’economia umana ed ecologica, in cui la natura sia vista come spazio vitale e non come una risorsa per la redditività finanziaria. È necessario pensare, attuare e gestire buone pratiche nell’uso delle risorse per smettere di essere predatori di ciò che appartiene alla comunità vivente del pianeta (acqua, terra, vegetazione e fauna).

La nostra sfida: ripensare l’oblazione come modalità di relazione data dallo Spirito. L’oblazione è il contrario della predazione. L’oblazione è rispettosa, sincera, docile, empatica e donante.

(5) È possibile un modello economico inclusivo? Questa è forse una delle sfide più grandi e non può essere isolata dai due aspetti precedenti.

È possibile stabilire un sistema equo e allo stesso tempo essere sordi a chi la pensa diversamente da noi. Possiamo costruire parchi, giardini, utilizzare energia pulita e acquistare i prodotti più economici realizzati da aziende che inquinano in altri Paesi. È possibile tranquillizzare le coscienze con gli aiuti e, allo stesso tempo, costruire muri per difendersi da eventuali minacce esterne. È comune parlare di diritti umani e allo stesso tempo tribalizzare la cittadinanza e negare i permessi di soggiorno alle persone provenienti dai Paesi più poveri.

L’inclusione non è un compito facile. È una grande sfida: riconoscere, conoscere, amare e lavorare a favore di chi è diverso. È una sfida epocale, che va controcorrente; richiede di uscire dallo spazio tribale, dis-assolutizzare la proprietà privata e scommettere sul ciò che è comune, aperto all’altro diverso, che deve cessare di essere un estraneo per diventare un fratello o una sorella.

(6) Lo scopo del Seminario non si esaurisce con il nostro incontro. Deve continuare. L’Assemblea invita le Commissioni continentali ad assumere il compito di continuare la riflessione sulla nostra spiritualità e sull’economia e diffondere i risultati alle rispettive entità. La missione di Padre Dehon deve continuare nel nostro tempo.

scj madrid

 

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