Nell’ambito del festival Mantova Scienza il 20 novembre scorso fr. Andrea Frigo ha svolto una relazione dal titolo Ecologia integrale. Strumenti utili per un happy planet. Frigo, già laureato in Scienze dei materiali all’Università di Padova e all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, è frate francescano e coordinale attività del planetario di Amelia, nel convento della SS. Annunziata in provincia di Terni. Il fisico Luigi Togliani ne relaziona per SettimanaNews.
Introducendo l’incontro, frate Andrea ha detto: «la fede e la ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano si innalza verso la contemplazione della verità. La fede non solo non ha tolto nulla al mio amore per la scienza, ma lo ha rivalutato allargandone i confini e mostrandomi i limiti di un modello sociale ed economico tecnocratico insostenibile e dannoso per l’uomo».
La relazione di Frigo si è incentrata su tre aspetti: 1. c’è una grave crisi in atto; 2. che cosa può fare ciascuno di noi; 3. come porci sui passi di san Francesco.
1. Viviamo su un pianeta malato. Si può constatare che, dal 1850 ad oggi, la temperatura media della Terra è cresciuta di circa 1,1°C e, continuando con questo tasso di crescita, arriveremo ad un aumento intorno ai 2,0°C nel 2060. Se è vero che 50 milioni di anni fa (quando non esisteva l’uomo sulla Terra) la temperatura era anche di 12°C superiore ai valori attuali, quello che preoccupa oggi è il rapido aumento che si è verificato negli ultimi decenni. È un aumento dovuto all’uomo, che ha modificato la composizione dell’atmosfera terrestre con immissioni di sempre maggiori quantità di gas climalteranti (gas serra), fra cui il diossido di carbonio CO2, il metano CH4 e altri.
Come si vede dal grafico, che fornisce dati sugli ultimi 10.000 anni, siamo passati da una concentrazione di circa 280 ppm di CO2 nel 1850 a oltre 410 ppm di CO2 nel 2020, con un aumento vertiginoso negli ultimi 40 anni. L’aumento della concentrazione di CO2 e di altri gas ha incrementato l’effetto-serra: quindi c’è una correlazione diretta tra immissione di gas-serra in atmosfera e aumento della temperatura media terrestre.
Chi ci assicura che le cose vadano effettivamente così? Dobbiamo prendere atto che non tutti sono esperti in materia di clima, mentre esiste una comunità scientifica le cui pubblicazioni sono controllate a differenza di quanto accade sulle pubblicazioni nei social network; le esperienze individuali non sono generalizzabili; gli esperti sono tali nel loro ambito e non altrove; la vera scienza è umile.
Ormai le conseguenze del cambiamento climatico sono sotto i nostri occhi. Il progressivo e rapido scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello dei mari, i frequenti fenomeni meteo estremi (alluvioni, uragani, siccità), la diminuzione di acqua potabile e la perdita di biodiversità mettono sempre più a rischio intere popolazioni umane, con crescenti flussi migratori.
L’inquinamento ambientale accentua i problemi: basti pensare che, andando avanti così, nel 2050 la massa di tutta la plastica che buttiamo nell’ambiente supererà la massa totale di tutte le specie marine sopravvissute. Le epidemie e le crisi sanitarie rischiano di moltiplicarsi come conseguenza delle invasioni degli habitat di molte specie animali.
Ma la crisi è anche economica e politica. La ricchezza si concentra sempre più in poche mani. Siamo ben lungi dallo sconfiggere la fame, mentre aumenta la malnutrizione nelle popolazioni povere e l’obesità in quelle ricche; cresce lo squilibrio tra Nord e Sud del mondo. Sfruttiamo troppo e male le risorse – che sono limitate – del nostro pianeta: se nel 1961 utilizzavamo solo il 73% dei beni offerti dalla Terra, oggi ne usiamo il 160%, lasciando ai giovani una pesante eredità. Per l’Italia il 13 maggio è attualmente l’overshootday, cioè il giorno dell’anno oltre il quale andiamo a debito per le risorse che useremo e che non abbiamo.
2. Nell’enciclica Laudato si’ del 2015 papa Francesco ci mette in guardia dall’attuale sistema economico che persegue l’idea di una crescita illimitata e che fa uso del paradigma tecnocratico, modello deviato e aberrante di antropologia, secondo il quale l’uomo può possedere tutto e la tecnologia può risolvere tutti i problemi. È un modello che porta all’egoismo collettivo e alla cultura dello scarto.
Dobbiamo invece ricercare l’equilibrio, distinguendo tra i bisogni essenziali (cibo, casa, istruzione) e le altre richieste, nella consapevolezza che l’aumento delle necessità e l’impronta ecologica umana riducono la bio-capacità della Terra. Dobbiamo essere consci che viviamo a spese del Creato. I prezzi delle cose che compriamo spesso non tengono conto dell’impatto e dell’inquinamento che la produzione di quei beni comportano. Per questo occorre accettare di comprare meno cose e di spendere di più per acquistare prodotti a minor impatto ecologico, privilegiando quelli a chilometro zero, quelli ottenuti da coltivazioni biologiche e senza sfruttamento della manodopera delle persone. Dobbiamo far vivere i prodotti più a lungo con il riuso, la riparazione e il riciclo, usando quest’ultima possibilità solo quando l’oggetto non è più fruibile. È fondamentale una buona informazione sui temi ecologici: dobbiamo impegnarci nel sensibilizzare le persone, soprattutto i bambini e i giovani, e impegnarci in azioni concrete; partendo dalla base, dobbiamo puntare a rivolgerci a chi ci governa e ai poteri forti perché avvenga un cambiamento profondo della nostra società.
3. Qual è il contributo delle religioni? Occorre seguire gli aspetti spirituali oltre quelli materiali, con uno sguardo profetico e non miope. Dobbiamo diventare catalizzatori di fraternità, più attenti alle relazioni che agli oggetti, portatori di speranza.
Ci vuole il carisma della profezia per far venire alla luce le menzogne. In particolare: non è vero che la tecnica da sola può salvarci, non è vero che si può essere felici da soli, non è vero che bastano i soldi per essere felici, crescere non significa far aumentare il PIL e i consumi, non è vero che esiste la crescita illimitata, non è vero che bastano i muri per difendersi.
Al termine, Andrea Frigo ha citato di papa Francesco:
«Credo che Francesco d’Assisi sia l’esempio per eccellenza della cura per ciò che è debole e il modello di una ecologia integrale, vissuta con gioia e autenticità. È il santo patrono di tutti quelli che studiano e lavorano nel campo dell’ecologia, amato anche da molti che non sono cristiani. Egli manifestò attenzione particolare verso la creazione di Dio e verso i più poveri e abbandonati. Amava ed era amato per la sua gioia, la sua dedizione generosa, il suo cuore universale. Era un mistico e un pellegrino che viveva con semplicità in una meravigliosa armonia con Dio, con gli altri, con la natura e con sé stesso. In lui si riscontra quanto siano inseparabili la preoccupazione per la natura, la giustizia verso i poveri, l’impegno nella società e la pace interiore» (Laudato si’, 10).
Ora è tempo di conversione, per passare dal cartesiano Cogito ergo sum a Tu es ergo sum, cioè io sono perché tu sei.
l’intervento è condivisibile per la parte scientifica, eccetto per questo punto:
‘quelli ottenuti da coltivazioni biologiche’
vi prego non dite questi cose, il sistema attuale ha tutta una serie di problematiche dovute al modo in cui si è gestito il territorio, all’abuso di pesticidi e fertilizzanti, alla monocoltura etc ma il biologico non risolverà questi problemi, in primis perchè richiede. a parità di produzione, maggiori quantità di terra coltivata, e questo fa a pugni coi tentativi di creare un agroecosistema in cui le zone coltivate e quelle naturali coesistano.
la parte spirituale è molto carente, soprattutto perchè esiste un lungo dibattito tra scienziati e teologi riguardo il rapporto tra religione e cura del Creato, che parte almeno da questo articolo del ’67 di Lynn White https://www.cmu.ca/faculty/gmatties/lynnwhiterootsofcrisis.pdf .
ed è nonostante tutto è una spiritualità molto orizzontale che guarda più alla relazioni tra gli esseri umani che a Dio Creatore verso il quello abbiamo un dovere che ci spinge a custodire il Creato e i nostri fratelli. se questa è la proposta che vuole dare la Chiesa penso che la Dark Green Religion di Bron Taylor sia più motivante