È uscito il Rapporto 2020 sulla lotta alla povertà, curato annualmente dalla Fondazione Zancan. Titolo di quest’anno: La lotta alla povertà è innovazione sociale.
Sottostante ai diversi aspetti esaminati una convinzione: la povertà non è solo mancanza di mezzi, ma anche carenza di fiducia, relazioni, salute, opportunità, speranza. Quando le privazioni coesistono, si intersecano e spesso si sommano, il risultato sono varie forme di emergenza, di esclusione, di mancanza di futuro. Le risposte delle attuali misure di welfare privilegiano un’offerta di prestazioni e un assistenzialismo che, anziché favorire l’uscita dalle situazioni problematiche, spesso contribuiscono ad una costosa recessione di umanità.
Il Rapporto, dopo aver analizzato la dispersione delle scelte politiche e legislative, grazie al contributo del laboratorio Wiss (Welfare Innovazione Servizi e Sviluppo) della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, si concentra sulle pratiche generative e i loro potenziali passando in rassegna alcune esperienze locali di welfare generativo, con il suggerimento di modalità per la loro diffusione in altri contesti (questa parte è tutta a cura di Cinzia Canali, direttrice della Fondazione).
Il capitolo Innovazione sociale e opere della Chiesa (a cura dell’arch. Francesca Giani e di don Antonio Cecconi) propone strategie e percorsi operativi finalizzati alla valorizzazione sociale degli immobili ecclesiastici inutilizzati, che sono già molti e la cui quantità è destinata ad aumentare (sia per il minor numero di preti diocesani e di religiosi/e, sia per la maturazione di nuove prospettive pastorali).
Il testo non solo argomenta il valore civile ed ecclesiale del riuso di immobili ecclesiastici per accogliere e favorire progetti e percorsi di inclusione sociale e di contrasto alla povertà e all’emarginazione, ma anche narra una serie di buone pratiche di effettiva valorizzazione di immobili a rischio di abbandono e degrado. Sono altresì evidenziati limiti e opportunità derivanti dalla legislazione civile e da quella canonica, suggerendo possibili soluzioni.
Nel suo insieme, il Rapporto considera la lotta alla povertà come qualcosa da intraprendere «non per i poveri, ma con i poveri»: investimento prioritario e fruttuoso per l’intera società, sfida impegnativa e necessaria sia per trasformare tutta una serie di trasferimenti monetari (di cui non si conosce l’effettiva incidenza) in forme di occupazione per vari interventi e servizi socio-assistenziali e promozionali, sia per diffondere una mentalità e una prassi che collega il godimento di diritti a forme di corrispettivo sociale: il senso è che i destinatari di una prestazione ricevuta mettano una personale contropartita (inattività e comportamenti) a favore della rispettiva comunità.
La logica del welfare generativo è così sintetizzata nel capitolo finale (curato, come la parte introduttiva, dal neo-presidente della Zancan, dott. Tiziano Vecchiato): “Non posso aiutarti senza di te… Non puoi aiutarmi senza di me”.
Fondazione Emanuela Zancan Onlus (a cura), La lotta alla povertà è innovazione sociale. La lotta alla povertà. Rapporto 2020, ed. Il Mulino, Bologna 2020, pp. 170, € 17,50, ISBN-10: 8815283897; ISBN-13: 9788815283894.