Annamaria Gyoetsu Epifanìa è una monaca e maestra zen, nonché una figura poliedrica con una carriera artistica di rilievo. Prima di dedicarsi alla pratica dello Zen, è stata una danzatrice professionista, diplomata all’Accademia Nazionale di Danza di Roma; ha ballato accanto a celebrità come Carla Fracci e Rudolf Nurejev.
Nel 1985 ha iniziato il suo percorso nel Buddhismo, sperimentando diverse tradizioni sotto la guida di insegnanti qualificati tra i quali Corrado Pensa e Thích Nhất Hạnh. Nel 1997 ha deciso di dedicarsi completamente alla pratica dello Zen Soto, ricevendo l’ordinazione monastica due anni dopo. Nel 2006 ha fondato a Roma, insieme a Guglielmo Doryu Cappelli, compagno d’arte e di vita, il Centro Zen Anshin («Pace del Cuore»), affiliato all’Unione Buddhista Italiana. Nel 2016 ha ricevuto la Trasmissione del Dharma dal maestro Okumura Roshi, di cui ha curato anche la pubblicazione delle opere per l’Italia con la casa editrice Ubaldini.
Meditazione e risveglio
Già autrice del libro Se respiri, stai danzando, in questi giorni è uscito il suo nuovo libro La Via degli Occhi Limpidi, come il precedente per la casa editrice Lindau.
Lo stile di scrittura di Gyoetsu non può essere costretto in categorie letterarie «dogmatiche», ponendosi al crocevia tra la narrazione autobiografica, il diario spirituale e il quaderno di poesia. La struttura del discorso si articola attraverso frasi «che durano quanto un respiro umano», come osserva nella prefazione Filippo La Porta.
Chi pratica zazen – la meditazione seduta caratteristica del buddhismo zen – potrà riconoscere nella prosa di Annamaria Gyoetsu quel flusso di pensiero che scorre libero in una mente che si esercita nella disciplina del non-attaccamento, nel silenzio del tempio, gli occhi semichiusi di fronte al muro bianco. È l’arte di manifestarsi senza rumore (per richiamare il sottotitolo del libro) perché «quando sediamo in meditazione il silenzio parla tutte le lingue», ma «se una mente disattenta prova e provoca confusione, insoddisfazione», la pratica meditativa «ha il potere di provocare onde di risveglio e una nuova qualità di vita».
Dialogo interreligioso
Tra le pagine del libro leggiamo che «a un praticante cristiano che si recò nel monastero Antaiji per trascorrervi del tempo, il Maestro Uchiyama Kōshō chiese se avesse portato con sé la Bibbia. Alla sorpresa di quest’uomo il Maestro aggiunse che studio e pratica zen avrebbero messo sotto una nuova luce le parole di Gesù e probabilmente lo avrebbero condotto a realizzare in profondità l’essenza stessa di cristianesimo e buddhismo».
Da anni Gyoetsu è impegnata nel confronto con le altre religioni, soprattutto attraverso DIM, Dialogo Interreligioso Monastico. Il DIM è un’iniziativa nata nel 1978 all’interno della Chiesa cattolica, sotto l’egida della Conferenza Benedettina, per promuovere il dialogo e la comprensione reciproca tra monaci di diverse tradizioni religiose, con particolare attenzione alle tradizioni monastiche non cristiane, come quelle buddhista e induista.
L’obiettivo del DIM è facilitare l’incontro tra le fedi, valorizzando differenti esperienze di vita spirituale, preghiera e meditazione. Questi scambi sono caratterizzati da un profondo rispetto reciproco e dall’intento di apprendere dalle pratiche contemplative degli altri. Non si tratta di cercare conversioni, ma di approfondire la conoscenza e la cooperazione per costruire ponti tra le diverse religioni, attraverso il terreno comune della dimensione monastica.
Essere una cura
«Essere una cura gli uni per gli altri» è un’esortazione che ritorna spesso nel libro La Via degli Occhi Limpidi, che offre scorci di un’ascesi con i piedi ben piantati in terra, ad esempio nell’impegno sociale dell’autrice con le detenute del carcere di Rebibbia.
Il principio della compassione, fondamento del Buddhismo Mahayana, nella cui tradizione spirituale si radica lo Zen, rappresenta un terreno comune con l’autentica vita cristiana, radicata nell’umiltà e nella carità. L’umiltà di riconoscere il proprio senso di finitezza, transitorietà, relazione con un Tutto che trascende la nostra piccola individualità. La carità che solo chi non si lascia prendere al laccio da alcuna realtà finita e impermanente può sperimentare.
Il libro di Annamaria Gyoetsu La Via degli Occhi Limpidi sarà maggiormente apprezzato centellinandone le pagine e concedendo il giusto spazio al silenzio, per farle risuonare nel cuore. Come in una partitura musicale, dove le pause non sono meno importanti delle note. Avvicinandosi al testo con un approccio spirituale, per quanto non necessariamente «confessionale», lo si farà decantare, lasciando risplendere nitidamente la profondità di senso delle sue parole.
Annamaria Gyoetsu Epifania, La Via degli Occhi Limpidi. L’arte di manifestarsi senza rumore, Lindau, Torino 2024, 256 pp., 23,00 euro.
Grazie per questo bellissimo articolo e per i libri citati, che acquisterò e leggerò con grande interesse. Il buddhismo è stato la mia salvezza, la costruzione della serenità per me e nel rapporto con gli altri. Per me è la religione più bella.