Un thriller a lieto fine e un’appassionata meditazione sull’amore divino. Ecco, in sintesi, il contenuto di questo libro.
Il thriller: tutti la conoscevano come “Giulia la Gobba”, una donna giovane e ricca, ma quella deformazione fisica rovinava tutto. Si presenta una mattina al monastero di Sarajevo accolta da padre Callistrato. Al monastero quella mattina è prevista la celebrazione di un matrimonio e padre Callistrato è convinto che essa sia venuta per partecipare alle nozze. Invece…, essa confida al padre di essere venuta in monastero armata con una pistola con il proposito di uccidere lo sposo.
Il motivo? Lo sposo è il terzo uomo che l’ha ingannata con la promessa di maritarla e, dopo aver approfittato per anni della sua generosità, ora sta per sposare un’altra. La misura è colma e questa volta Giulia è decisa a scrivere col sangue la parole fine.
Padre Callistrato riesce a far pervenire un bigliettino ai futuri sposi informandoli di non presentarsi in monastero e che il matrimonio era rimandato sine die, a meno che non fossero andati a sposarsi in qualche chiesa lontano da Sarajevo. Detto, fatto. La domenica successiva i due si sposano lontano, mentre l’indomita Giulia si presenta armata in monastero sospettando che le nozze fossero state rinviate appunto alla domenica.
Mentre Giulia sta meditando di consumare la sua vendetta, arriva una notizia del tutto inattesa: i neosposi, al rientro dal rito nuziale, cadono in un’imboscata e Vule (questo il nome dello “spergiuro” che aveva ingannato Giulia) viene ucciso e la moglie rapita (si sussurrava ad opera del figlio del muezzin per arricchire il suo harem).
La notizia rende felice Giulia, ma le parole di padre Callistrato, che la invita a vendere l’arma e con il ricavato a comperare un cero e ad accenderlo per l’anima della vittima, la rende pensierosa.
Quando Giulia seppe che padre Callistrato si sarebbe ritirato nel monastero di Mileševa, si presentò al padre accompagnata dalla sua nutrice, chiedendo di essere benedetta. Padre Callistrato le negò la benedizione finché non avesse lavato con le lacrime tutte le offese che aveva rivolto a Dio e il crimine che era intenzionata a commettere.
Giulia obbedisce e, lentamente, le parole di padre Callistrato fanno breccia nel suo cuore. Prende una decisione coraggiosa: andare a vivere nel monastero. Viene accolta, assieme alla nutrice, nella parte del monastero riservata alle donne.
Arriva il giorno della Dormizione e le due donne desideravano fare la comunione. Padre Callistrato lo permise solo alla nutrice, mentre a Giulia domandò sei settimane di digiuno. Giulia pianse e digiunò assieme alla sua nutrice. Quest’ultima il giorno successivo all’Esaltazione della Croce morì.
Nel frattempo Giulia maturò un proposito: farsi monaca. Proposito rafforzato dalla nutrice che, in sogno, le disse: «Tu rimarrai qui sino alla fine della vita». Quando padre Callistrato la rivestì dell’abito monastico, le impose il nome di Cassiana.
In monastero
Diventata monaca, ella si privò di tutti i suoi beni, destinando il ricavato a opere di carità. Nel monastero di Mileševa padre Callistrato morì consegnando un manoscritto nelle mani di Cassiana esortandola a crescere nell’amore di Dio. Cassiana dedicò il resto della sua vita al bene delle persone che si recavano in monastero e morì compianta da tutti.
Ma dov’era finito il manoscritto consegnato da padre Callistrato a Cassiana? Anche qui un piccolo giallo, finché un medico, salito con altre persone al monastero, rivelò che esso si trovava sotto l’altare del santuario. E lì fu trovato.
Che cosa conteneva? Gli insegnamenti che Cassiana aveva chiesto a padre Callistrato: «Dedico questo scritto alla mia figlia spirituale, la monaca Cassiana, perché lo legga e lo mediti su ciò che vi è di più grande sia in cielo sia in terra».
È una lunga, appassionata meditazione sull’amore. Teologia, intuizioni mistiche, insegnamenti dei Padri, slancio del cuore…, tutto padre Callistrato utilizza per spiegare che solo l’Amore increato può dire di sé: «Io sono l’Alfa e l’Omega…, il Principio e la Fine».
L’amore ha il suo inizio nella santissima Trinità, dove tutto è Amore. «Dio è Amore e non c’è altro impulso in lui al di fuori dell’amore». «Tutti gli uomini stimano al di sopra di tutto l’amore, perché il loro Creatore è Amore».
Padre Callistrato, nel manoscritto, si domanda: come fa Dio ad essere Padre se non ha un Figlio? «Pensare Dio senza il Figlio sarebbe come pensarlo senza amore». «Se il Padre non avesse un Figlio… tutto il nostro discorso sull’amore sarebbe solo un canto nostalgico».
È stato il Figlio apparso come uomo nella carne a manifestare all’umanità l’amore della Trinità santa, «un amore che fino ad allora il mondo ignorava». E come si è manifestato questo amore? «Con il solo modo con cui un grande amore non si vergogna di manifestarsi per la salvezza dell’amato: con la kenosi, il servizio, la sofferenza e, infine, con il sacrificio supremo».
Padre Callistrato esorta Cassiana a considerare come si manifesta l’amore: «Per amore il Figlio di Dio si umilia, serve, insegna, cura, nutre, disseta, risolleva e corregge, semina gioia, si lascia torturare, patisce, perdona e muore». Per concludere: «L’amore è gioia. Il suo prezzo è il sacrificio. L’amore è vita. Il suo prezzo è la morte».
Sull’amore
Quanto diverso dall’amore degli uomini, spesso «pronti a sacrificare al loro “amore” tutto e tutti, tranne se stessi»!
Le riflessioni continuano incalzanti: «Amore è Dio. Solo tramite Dio è possibile amare la creatura di Dio. Persino la più brutta… Ogni altro amore, senza l’amore per Dio, si deteriora, non è reale… L’uomo, senza l’amore per Dio, non sa amare nemmeno se stesso».
E ancora: «L’amore non è uno dei sentimenti del cuore. L’amore è il re di tutti i sentimenti nobili e positivi… L’amore annulla la distanza tra Dio e l’uomo… Solo l’amore attira tutti gli esseri umani. Il fascino dell’amore è illimitato… Cristo ha abbracciato col suo amore tutti gli uomini e con l’amore tutti li ha attirati a sé… Tutti i suoi comandamenti sono contenuti in uno solo: “Amate”. Tutti gli altri comandamenti sono semplici raggi dell’amore». «L’amore non ha bisogno della legge. L’amore è una legge al di sopra di tutte le leggi». «L’amore perdona tanto. In ragione dell’amore tutto si perdona». Fino ad un’affermazione che dà le vertigini di san Nilo il Sinaita: «L’amore, in realtà, non ha nulla di proprio tranne Dio, perché esso è Dio».
L’amore per Dio e l’amore per il prossimo possono nascere solo dall’amore per Cristo. L’amore di Dio ha preso carne in Cristo. Ecco perché solo attraverso di lui «possiamo rettamente amare Dio e noi stessi e il prossimo e persino i nemici». «Chi non ama Cristo, il Figlio di Dio incarnato, non ama neppure Dio».
Nella parte finale del manoscritto padre Callistrato si sofferma sull’atteggiamento di chi, come Cassiana, ha deciso di vivere la vita monastica. E scrive, citando Isacco il Siro: «Chi ama intrattenersi con Cristo ama vivere solitario». Conversazione dell’amore con l’Amore, nella solitudine.
Fin qui il contenuto principale del testo scritto nel 1952 dal santo vescovo serbo Nikolaj Velimirović (1881-1956). Nella “Premessa all’edizione italiana”, il traduttore del testo, Antonio Ranzolin, ci offre una preziosa biografia del vescovo Nikolaj nella quale emerge la sua vasta cultura (dottore in filosofia e in teologia), la sua efficace predicazione (fu chiamato il Nuovo Crisostomo), l’attenzione agli ultimi (ha creato case per gli orfani di guerra), per i semplici cristiani fondò il Movimento di preghiera a Dio, insegnò in vari seminari, si adoperò per l’unità delle Chiese ortodosse.
In Appendice, dello stesso vescovo Nikolaj viene riportato un bellissimo commento al Padre nostro. Ogni invocazione viene meditata con le parole intense ed essenziali di chi per molto tempo ha fatto risuonare nel suo cuore la preghiera che Gesù ha consegnato alla sua Chiesa.
Un plauso va ad Antonio Ranzolin per l’eccellente traduzione dal greco di un testo impegnativo e per le note esplicative con cui ha corredato alcuni passaggi. La lettura risulta piacevole ed edificante.
Questo libro aiuta ad entrare nella sensibilità teologica e spirituale delle Chiese sorelle dell’Ortodossia. È anche questo è un merito.
- San Nikolaj Velimirović, Cassiana, la scienza dell’amore, Coll. “Le Belle Lettere 50”, Traduzione dal greco e note di Antonio Ranzolin, Asterios Editore, Trieste 2020, pp. 165, € 17,00, ISBN 9-788893-131612.