Il testo riproduce le cinque meditazioni tenute dal card. Martini come esercizi spirituali a Kiriat-Yearim (distretto di Gerusalemme), in occasione dell’anniversario della consacrazione sacerdotale, il 27 giugno 2004. Il metodo seguito è quello degli esercizi spirituali ignaziani. Il libro biblico di riferimento è la Prima Lettera di Pietro.
A principio e fondamento, Martini pone nella prima meditazione alcuni testi esortativi e affermativi fondamentali della Lettera. Esortativi sono i seguenti versetti: «Perciò, cingendo i fianchi della vostra mente e restando sobri, ponete tutta la vostra speranza in quella grazia che vi sarà data quando Gesù Cristo si manifesterà»; (1,13); «… come il Santo che vi ha chiamati, diventate santi anche voi in tutta la vostra condotta» (1,15); esempio di frasi affermative è invece 1,3: «Sia benedetto Dio e Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che nella sua grande misericordia ci ha rigenerati, mediante la risurrezione di Gesù Cristo dai morti, per una speranza viva».
L’autore propone una lectio divina di quattro brani di 1Pt considerati fondamentali:
1 e 2) 1Pt 1,1-5.10-12 esprimono la coscienza escatologica e la coscienza messianica del cristiano;
3) 1,22-25 esprime, invece, la coscienza dei cristiani di essere rigenerati dalla Parola;
4) 2,4-10 descrive la coscienza cristologica ed ecclesiologica del cristiano, del legame cioè che lo lega con Cristo e il suo essere Chiesa. (Di fatto, si fa osservare a p. 23, i punti 2-4 mancano negli originali e si riportano solo i titoli).
Nella meditazione su «Il cammino penitenziale» si riflette su Mc 7,21-22 e su quattro brani di 1Pt: 2,1; 2,11; 2,16; 4,2-4, notando come, attorno al presbitero, ci sia aria di incredulità e di mondanità.
La terza meditazione, «Il segreto», si ispira alla seconda settimana degli esercizi ignaziani, che hanno come scopo quello di imitare Cristo. Martini parla della sequela Christi nei vari stati di vita. Parlando di quella degli schiavi, 1Pt attinge il suo intimo segreto, la rivelazione più alta di Cristo, la sua sofferenza. L’autore riflette sulla gioia nella prova analizzando 1Pt 3,13-17; 4,12-19. L’umiltà di Cristo è la porta della Trinità.
La quarta meditazione, «L’esortazione ai presbiteri», è fatta scegliendo fra le varie esortazioni di 1Pt sui vari stati di vita, quelle che riguardano i presbiteri (cf. 1Pt 5,1-5), quelle cioè di pascere il gregge loro affidato non per forza, ma volentieri, servendo e non schiavizzando le persone.
La quinta meditazione, «Gesù umiliato e vittorioso», è dedicata all’umiliazione (come profeta e come re) e alla passione di Cristo così come sono descritte nei vangeli (soprattutto Mc). «Comincerai a essere figlio della Chiesa quando, nella croce, riuscirai a vedere la vittoria della croce», dice un testo dell’Ufficio ambrosiano del tempo di Quaresima citato da Martini. La vittoria paradossale del cristiano, del figlio della Chiesa, è quella della croce. Bella e opportuna risulta quindi la preghiera conclusiva composta dall’autore a conclusione del suo scritto: «Signore, tu che ci hai amato tanto, fa’ che nel nostro cuore partecipiamo intimamente alle tue sofferenze, per comprendere la tua vittoria di Figlio di Dio».
Pagine come sempre molto semplici, avvincenti e stimolanti.
Zikronô librakāh/La sua memoria sia benedizione!
Carlo Maria Martini, Esercizi spirituali. Testi inediti, collana «Le ispiere», EDB, Bologna 2017, pp. 120, € 9,50.