“Sentinella, quanto resta della notte?
Sentinella, quanto resta della notte?”.
La sentinella risponde…
vedo confuso
quasi un sogno
in questa notte lunga e santa
quasi una torre ma strana
balconi aggettanti e altri rientranti
curvi o spigolosi
mura senza porte o finestre
una nube avvolge in alto
o forse nebbia grigia e ocra scuro
compaiono attimi terribili
immagini raccontate da piccolo
memorie paterne di anni di prigionia
di filo spinato e carri di innocenti
e poi Gaza distrutta e polverosa
e squarci osceni di giovani corpi ebrei
e fantasmi sul mare
la nebbia schiarisce un po’
la torre si ricompone
i balconi si abbracciano
gli spigoli si smussano
ma tornano infernali
carri armati e aerei di fuoco
nei cieli europei
miniere più nere di una tomba
cumuli di immondezze
uomini come formiche
una palude di profili africani
ma la nebbia schiarisce di nuovo
i muri rimpiccioliscono
diventano panche e ponti
spariscono pareti
si aprono finestre
giovani danzano insieme
nessun colore li separa
Erodi di ogni tempo svaniscono
sono piccoli i potenti di un tempo
si sbriciolano le macchine di guerra
la terra prende colore
sorridono di nuovo uomini e donne
sotto la torre uno squarcio
una caverna
non buia
piena di luce
si fa grande
grande e rotonda
immensa quanto il mondo
illuminata dal sole dei secoli
in mezzo sei Tu
grande che si fa piccolo
per essere come noi
per fare noi grandi come sei Tu
grandi di cuore anche se piccoli fuori
per fare noi
di tanti uno
come Tu
Amore che unisce le differenze
sogno
sogno di speranza
guai a non sognare
guai a non sperare
e spero
credo
la veglia ha preso il posto del sogno
il futuro nelle nostre mani
per essere costruito
amato
spazio dove la Luce
è luce in ogni cosa
terra che diventa Cielo
e noi con Te
Emmanuele
Dio con noi.