Di me dicono che fui verbo, parola, espressione… Di certo, ho dato corpo al mistero del Dio innominabile. Vissi il tempo degli uomini e delle donne, provai lo stupore dell’incontro con un altro corpo e la ferita lacerante del tradimento dell’amico.
Ho vissuto del desiderio di far abitare Dio fra gli esseri umani, di far loro sentire la sua tenerezza materna e custodia paterna. Me ne fecero una colpa, mentre cercavo solo la giustizia del suo Regno.
Venne anche per me il momento in cui tutto questo non fu che un ricordo coltivato da altri. Entrai in un silenzio senza luce e senza tempo. Mi ritrovai in compagnia dei morti, quelli prima di me e quelli dopo di me – senza poter fare nulla se non essere con loro per sempre. Morii con fiducia incrollabile nel Dio che sentivo mi aveva abbandonato.
Forse portai con me questa fede nel regno delle tenebre, nel non tempo della morte. Senza parola e parabola, senza gesto e tocco, senza nulla di quella che era la mia consuetudine con la maternità e paternità di Dio – senza nulla di quello che mi aveva fatto gioire stando tra le donne e gli uomini.
Semplicemente stetti. Senza nulla sapere che cosa avrebbe significato il mio essere morto coi morti, anonimo fra i molti, condividendo con tutti il destino mortale della finitudine umana.
Nei secoli i miei parlarono di salvezza, riscatto, liberazione. Se così fosse, non posso che gioire del mio stare nel non tempo della morte, morto fra i morti di ogni generazione.
Se il mio stare fra i morti generò questa speranza, fece albeggiare questa luce nell’oscurità del destino umano, non è merito mio ma di quella fede che incontrai già sulle strade della mia vita. Non potei che riconoscerla e darle il nome di salvezza.
E, forse, fu proprio la mia fede nel Dio che mi aveva abbandonato che salvò anche me – e insieme a me la possibilità per Lui di essere riscatto e liberazione dell’umana finitudine.
Ho provato stupore nel leggere il Vostro scritto “il silenzio della parola”.
Se i nostri preti sapessero parlare così dell’umana avventura di Gesù, credo che sapremmo seguire il suo esempio, anche se ci costa.
Grazie a Voi tutti.
Poetico e meraviglioso.