L’autore di questo gustoso volumetto, padre domenicano, dottore in teologia delle religioni, che ora risiede a Istanbul ed è responsabile del Centro di documentazione interreligiosa dei domenicani, racconta i due anni trascorsi nella comunità monastica ecumenica francese di Taizé, dove entrò come “permanente” (erano chiamati così i ragazzi impegnati in un discernimento vocazionale) il 3 febbraio 1992. La qualifica di “permanente” dava a questi giovani in ricerca la possibilità di partecipare a gran parte della vita comunitaria dei monaci, oltre al lavoro di accoglienza degli ospiti. È proprio questa frequentazione più assidua che ha permesso al giovane Monge di assaporare e di vivere più da vicino e con maggiore intensità lo spirito di Taizé. Quella esperienza è raccontata in questo libro. Molte pagine sono dedicate al ricordo, alle parole, ai gesti di Frére Roger. Il fondatore di Taizé è descritto al vivo, con finezza, quasi con venerazione, nella contemplazione del suo carisma personale. Anche la comunità monastica è raccontata nei suoi ritmi di preghiera e di lavoro. Infine, l’attenzione è posta all’accoglienza dei tanti giovani che si recavano a Taizé. Tanto è stato scritto su questa esperienza unica, ma la testimonianza del giovane Monge non è ripetitiva, perché vissuta dal di dentro. Pagine che si leggono con gratitudine e vivo interesse.
Claudio Monge, Taizé. La speranza condivisa, Collana «Lapislazzuli», EDB, Bologna 2916, pp. 136, € 14,50.
Descrizione dell’opera
«“Hanno pugnalato frère Roger durante la preghiera della sera”. Il 16 agosto 2005 sono le 22 quando ricevo sul telefono questa frase senza firma da un numero sconosciuto. Nella sua estrema sintesi, il messaggio suona terribile e sinistro. Non cerco nemmeno di capire, è tutto semplicemente impossibile. Ho come un rifiuto interiore e una profonda irritazione per una frase che mi sembra una sciocchezza di pessimo gusto. Purtroppo la notizia si rivela presto vera. Frère Roger è stato ucciso mentre pregava: l’ultima ed estrema testimonianza di un uomo di Dio che ha segnato la mia vita come quella di migliaia di giovani e meno giovani in tutto il mondo».
Sommario
I. La dolcezza pugnalata. La vulnerabilità dell’amore II. Un cammino verso l’essenziale. Per una povertà creatrice. III. La fonte di Taizé. Lotta e contemplazione. IV. La rivoluzione giovanile. La caduta dei muri del sospetto. V. Una testimonianza di frontiera. L’audacia della riconciliazione. VI. L’uomo riconciliato. Quando le parole non bastano. Bibliografia.
Note sull’autore
Claudio Monge, domenicano, dottore in Teologia delle religioni, ha trascorso due anni con frère Roger Schutz nella comunità monastica ecumenica francese di Taizé.Vive a Istanbul, dove è responsabile del Centro di documentazione interreligiosa dei domenicani. Consultore del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, ha pubblicato Stranieri con Dio. L’ospitalità nelle tradizioni dei tre monoteismi abramitici (Terra Santa 2013).