Portare il contributo concreto della teologia al territorio e alla società: è l’impegno di alcune persone che hanno conseguito i titoli di studio in teologia e che ora hanno dato vita ad un’associazione, nata con il patrocinio della Facoltà teologica del Triveneto.
La teologia esce dalle aule universitarie e si appresta a dare un contributo concreto al territorio e alla società. Lo fa attraverso l’impegno di persone che hanno conseguito i titoli di studio in teologia, ex studenti e docenti laici, che hanno dato vita ad un’associazione dal nome significativo, “Antiochia – Teologia per”, nata anche con il patrocinio della Facoltà teologica del Triveneto.
Annunciata dal preside, mons. Roberto Tommasi, all’apertura dell’anno accademico 2018/2019, l’associazione si è costituita con l’assemblea dei soci del 13 dicembre 2018 ed è stata riconosciuta come associazione privata di fedeli con personalità giuridica canonica dal vescovo di Padova, Claudio Cipolla, il 24 maggio 2019.
«Finalità immediata dell’associazione – spiega la presidente Assunta Steccanella – è la promozione di attività di formazione e di approfondimento circa tematiche riguardanti le discipline sacre o ad esse connesse, con particolare attenzione alla formazione permanente degli iscritti e all’impegno a rendersi disponibili per la realizzazione di momenti formativi negli ambiti della pastorale parrocchiale e della formazione civile».
L’idea di un’associazione è entrata in gestazione nella primavera del 2015, e si è gradualmente sviluppata anche grazie ad un proficuo confronto tra alcuni docenti e studenti della Facoltà, che hanno cercato di dare concretezza all’invito di papa Francesco a essere “Chiesa in uscita” e a promuovere una nuova tappa dell’evangelizzazione.
Il nome scelto – Antiochia – rimanda al passo degli Atti degli apostoli (11,19-26) che orienta l’operare dei soci, ma è anche il nome della capitale della provincia romana della Siria: «Mantenere viva la memoria di luoghi tanto martoriati – afferma la presidente –, esprime il nostro desiderio di coltivare una speciale attenzione alle diffuse situazioni di umana sofferenza e ai bisogni della Chiesa. Come raccomanda papa Francesco: “La preoccupazione pastorale deve permeare l’intera formazione degli alunni” così da abituarli a “guardare oltre i confini della propria diocesi, nazione o rito, e ad andare incontro alle necessità della Chiesa intera, pronti nel loro animo a predicare dovunque l’Evangelo” (Veritatis gaudium 2)».
Un impegno che assume ancora maggior valore alla luce del discorso tenuto da papa Francesco a Napoli, nella recente visita alla Pontificia Facoltà teologica dell’Italia meridionale (21 giugno 2019). Il pontefice ha messo in guardia i teologi dal rischio di «essere inghiottiti nella condizione del privilegio di chi si colloca prudentemente fuori dal mondo e non condivide nulla di rischioso con la maggioranza dell’umanità» e li ha esortati invece a un «cammino continuo di uscita da sé e di incontro con l’altro», come «uomini e donne di compassione», capaci di attuare una «Pentecoste teologica» che permetta «alle donne e agli uomini del nostro tempo di ascoltare nella propria lingua una riflessione cristiana che risponda alla loro ricerca di senso e di vita piena».
In concreto, i membri dell’associazione operano in primo luogo nella formazione permanente degli iscritti, promuovendo incontri, lezioni, corsi, tavole rotonde e progettando format che possano essere utili alla vita delle parrocchie.
L’associazione funge, inoltre, da centro di coordinamento e di informazione per le comunità locali, individuando modalità e indicando nominativi di teologi e di teologhe in grado di animare attività di formazione a livello delle singole realtà, sia in ambito ecclesiale che civile.
Le attività sono al loro esordio; a breve verranno resi pubblici i recapiti per chi volesse contattarla.
In autunno si terrà la prima assemblea pubblica di presentazione ufficiale dell’associazione e delle future attività, con la possibilità di iscriversi e farne così attivamente parte: possono essere infatti ammessi come soci ordinari coloro che abbiano conseguito un titolo di studio in discipline sacre e connesse alle sacre (laurea e laurea magistrale in scienze religiose; baccalaureato, licenza o dottorato in teologia); gli studenti in teologia e in scienze religiose della Facoltà, in attesa di conseguire i titoli, possono iscriversi come amici di Antiochia.
Padova, 3 luglio 2019