Abbiamo sentito mons. Gérard Daucourt, vescovo emerito di Nanterre, fondatore della «Piccola Betania», casa per recuperare «preti spezzati» (cf. il volume omonimo, EDB 2021), che ora potrebbe aprirsi anche a cardinali e vescovi (a motivo degli abusi). Gli abbiamo chiesto una breve riflessione su quanto sta avvenendo nella gerarchia della Chiesa francese. I fatti emersi nell’Assemblea annuale di Lourdes, che si è conclusa lo scorso 8 novembre, stanno infatti suscitando nel Paese un’ondata di tristezza, indignazione e smarrimento. (Francesco Strazzari)
«Sono ancora nello stupore a seguito delle rivelazioni che hanno riguardato il card. Ricard e altri vescovi francesi. Non sono affatto scandalizzato per i peccati, ma per le sofferenze e per la gestione di quanto accaduto. È difficile aiutare le persone che si rivolgono a me e che sono disorientate o turbate o in collera e che non dispongono di tutte le informazioni. I media fanno il loro lavoro di informazione, ma mettono tutti i casi sullo stesso piano.
Vorrei che i media di ispirazione cristiana, in qualità di strumenti di informazione, fossero anche un po’ educativi. Siamo tutti responsabili (noi vescovi per primi) di non avere saputo tenere “insieme” la verità, la giustizia, la misericordia e la libertà. Ma la mia fiducia è alla misura della mia speranza e, se resto attaccato alla Chiesa, è soprattutto perché sono attaccato a Cristo. Questi momenti sono molto difficili e drammatici».