La controversa Assemblea dell’Associazione patriottica dei cattolici cinesi, chiusasi giovedì, ha mandato una serie di segnali positivi alla Santa Sede. Ciò indica la nuova determinazione di Pechino nel migliorare le relazioni con Roma e l’esistenza di un clima decisamente positivo instaurato con il dialogo in corso.
Il primo e più significativo segnale è arrivato con il comunicato ufficiale reso pubblico il primo dei tre giorni dell’assemblea (vedi in cinese). Pur ripetendo alcuni dei classici topoi del passato il comunicato omette la critica frase «opporsi decisamente alle interferenze e danneggiamenti delle forze straniere infiltrate».
La formula, eredità della guerra fredda, era un’accusa indiretta rivolta contro il papa. L’assenza di questa frase, come hanno notato anche alcuni osservatori cinesi, è un’ammissione che Pechino riconosce il ruolo del papa nella Chiesa cattolica cinese.
Questo appare una risposta alle dichiarazioni del portavoce vaticano che prima dell’assemblea per la prima volta si pronunciava non proibendo ai cattolici di parteciparvi.
Inoltre, diversamente dalla conferenza tenutasi sei anni fa, il clima era disteso. Il Global Times, quotidiano semi ufficiale in inglese pubblicato dal Quotidiano del popolo, organo del Comitato centrale del partito, titolava su cauto ottimismo per un miglioramento delle relazioni. Ciò è un passo avanti importante rispetto al “disgelo” tra Pechino e Santa Sede registrato sempre dallo stesso giornale all’indomani dell’intervista al papa sulla Cina del 2 Febbraio scorso.
Toni sereni li ha registrati anche una notizia della TV centrale in inglese.
L’Ordinamento dell’Assemblea dei vescovi, approvato nel 2010 (si veda in particolare l’articolo Nove) sottolinea poi la necessità che la Chiesa cattolica cinese si mantenga in comunione con il successore di Pietro.
Infine l’assemblea, ha promosso il 46enne Shen Bin a vicepresidente dell’Associazione patriottica e dell’Assemblea dei vescovi. Questi è un vescovo ordinato nel 2010 in comunione con il papa, viene da una famiglia cattolica e sembra destinato a giocare un ruolo chiave nella nuova organizzazione cattolica cinese, rimpiazzando suoi predecessori che per Roma sono forse più controversi.
Forse mai nella storia secolare di contatti le relazioni tra Santa Sede e Cina sono state così vicine e quindi mai sono state anche così delicate. Sono tante le forze dentro e fuori la Chiesa, dentro e fuori la Cina, che tifano perché i rapporti fatti crescere con tanta difficoltà si rovinino.
Alla fine della controversa IX assemblea dell’Associazione patriottica dei cattolici cinesi in una cerimonia presieduta da Yu Zhengsheng, presidente della Conferenza politica consultiva (Senato cinese) e numero 4 del partito ha dato un giudizio molto positivo del ruolo dei cattolici cinesi.
Infine, anche membri della Chiesa “clandestina” sono stati invitati a partecipare all’Assemblea pur non essendo membri dell’Associazione patriottica. In passato l’appartenenza alla Associazione, cosa controversa a Roma, era di pregiudizio per essere accettati in un consesso ufficiale.
Inoltre, venendo incontro a delle preoccupazioni della Santa Sede alla fine dell’Assemblea, non c’è stata una messa solenne come avvenne sei anni fa.
Siamo in un’atmosfera radicalmente diversa da quella di alcuni anni fa, quando alcuni funzionari dello Stato ostentavano un atteggiamento di ostilità verso il clero e le suore.
Naturalmente restano tanti passi avanti da compiere. C’è chi si è lamentato delle concelebrazioni delle messe tra vescovi legittimi e illegittimi alla fine di ogni giornata di lavori. C’è poi l’ombra dello Stato che certamente non smette di pesare.
Ma tutti questi aspetti difficili non nascondono che siamo in un clima molto diverso dei rapporti tra Stato cinese e Chiesa, e che un altro importante passo avanti si sia registrato in questi giorni.
Si tratta comunque di un processo fatto di passi in avanti progressivi senza drastiche fughe in avanti. Ma proprio il progresso continuo crea un ampio consenso all’interno della Chiesa e dello Stato cinese che diventa più difficile da invertire nel caso insorgessero, come possono insorgere, difficoltà di ogni tipo.
infatti non si può dire : positivo, non è così, non capite la situazione, la Chiesa è molto controllata.
Sisci e’ un grande sinoloco, un esperto sugli affari cinesi famoso anche in Cina, capisce bene tutti gli importanti avvenimenti successi in questo grande paese. –un giornalista cinese